Prezzi, soprattutto. Ma anche qualità, regole commerciali e le prospettive di un mercato globale che, per quanto riguarda le pelli finite, è tutto fuorché tranquillizzante. Poi misurazioni, certificazioni e protocolli di sostenibilità, passando per la presentazione del prossimo World Leather Congress (Shanghai, 29 agosto 2017) e le iniziative su impronta ambientale ed etichettatura. Si è da poco conclusa a Hong Kong l’Assemblea annuale di ICT, International Council of Tanners, che ha confermato come, a livello globale, il settore conciario condivida la forte preoccupazione degli operatori europei: la domanda di pelli finite è stagnante, trend confermato anche dei conciatori cinesi (in tenuta su imbottito e automotive, in forte stress sulla calzatura). L’offerta di materia prima, invece, sembra più consistente, ma anche sottoposta a una pressione al rialzo dei listini a dir poco controproducente, con la conceria che rischia di rimanere schiacciata tra l’incudine dei detentori e il martello dei clienti (che giocano al ribasso). Approvate ufficialmente, e di imminente diffusione, le linee guida commerciali per l’acquisto della materia prima, sviluppate da ICT in autonomia, causa fallimento delle trattative con i grezzisti per la modifica del Contratto Internazionale n. 6. L’assemblea ha ospitato anche Giacomo Zorzi di ICEC, che ha presentato standard e certificazione della qualità e della sostenibilità proposti dall’istituto di certificazione di riferimento dell’area pelle italiana. Infine: attenzione per l’evoluzione tecnologica dei sistemi di misurazione nell’approfondimento offerto da Roberto Vago di Assomac.
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