Le parole sono importanti. Importantissime.
Soprattutto se servono per definire con esattezza una delle operazioni finanziarie che sembra destinata a far parlare di sé per lungo tempo.
Le parole, in questo caso, sono quelle di Rino Mastrotto e dei suoi due figli, Matteo e Barbara. Sono loro che, nell’intervista che segue, ci spiegano il senso, la necessità e la prospettiva dell’accordo siglato a inizio agosto con NB Renaissance.
Un accordo che prevede l’ingresso del fondo (nato nel 2015 dalla partnership tra Neuberger Berman e Intesa Sanpaolo) come partner al 70% del capitale del gruppo conciario vicentino e che conferma Rino Mastrotto alla presidenza, Matteo alla carica di amministratore delegato e Barbara a quella di responsabile della Divisione Automotive.
Un accordo che è tutto fuorché una vendita, perché possiede una serie di caratteristiche che ne fanno un caso unico.
Un caso da raccontare con la voce dei suoi protagonisti.
Rino Mastrotto: “Valorizzare la nostra cultura d’impresa”
“Abbiamo vissuto e viviamo una congiuntura complicata. Il mercato è sempre più competitivo e noi, che siamo un gruppo equilibrato, abbiamo iniziato a porci delle domande sul futuro”. Inizia così Rino Mastrotto, fondatore del gruppo conciario vicentino, a raccontare l’innesco del percorso che ha portato alla partnership con NB Renaissance: “Siamo un gruppo che nel tempo ha coltivato una cultura importante con la clientela, con i fornitori, con i dipendenti. Non avevamo assolutamente intenzione di perderla”. Da questa consapevolezza si arriva “alla ricerca e alla scelta di un partner che ci potesse permettere di dare un nuovo assetto alla nostra struttura. E che ci potesse sostenere negli investimenti che saranno necessari domani”. Quali? “Ricerca, soprattutto, legata all’ecologia, al prodotto biosostenibile”. E non solo, perché “nel nostro settore bisogna continuamente avere la capacità di innovare, il che, a volte, significa anche rischiare”. Ecco, allora, che l’ingresso di NB Renaissance assume una luce tutta nuova: “Abbiamo trovato un fondo in grado di condividere le nostre caratteristiche e la nostra passione: quella di far crescere l’azienda in modo sano. E abbiamo costruito una cosa nuova. Abbiamo firmato per dare vita a una nuova modalità di gestione della nostra realtà familiare e per vedere il Gruppo farsi strada nel tempo”.
Matteo Mastrotto: “Investire nel nostro DNA”
Non una cessione, dunque. Ma tutt’altro, come spiega Matteo Mastrotto: “Si tratta di un’operazione di rafforzamento. Non a caso abbiamo mantenuto una quota importante del capitale. Il DNA Mastrotto resta. Anzi, questo accordo lo valorizza in modo molto stimolante: avere un socio esterno ci permette di ragionare in modo diverso e disporre di un team che rende l’azienda ancora più competitiva”. Confermando, quindi, la positività che ha permesso a RMG di passare dai 258 milioni di euro del 2015 agli oltre 320 del 2018. Nonché di investire (“Perché abbiamo sempre creduto nella nostra azienda), 50 milioni in 3 anni “in tecnologie e processi di riviera e rifinizione, strutture e capannoni, ricerca e sviluppo. Con NB Renaissance abbiamo trovato un abito a nostra misura, che ci permette di continuare a ragione per il bene della nostra azienda e di dare ancor più lungimiranza a questo approccio, prevedendo anche una crescita in termini occupazionali”.
Barbara Mastrotto: “Dare continuità alla nostra mentalità”
Barbara Mastrotto porta la discussione su un piano più gestionale: “L’ingresso dei fondi nel settore conciario è una novità delle ultime stagioni, che dimostra la solidità del settore. Nei nostri confronti, infatti, NB è partito dai numeri, per poi entrare, durante il periodo di due diligence, nel dettaglio della nostra identità industriale e produttiva. Così ha scoperto il processo, i nostri punti di forza e, aspetto fondamentale, le persone”. Risultato: “Possiamo dire di aver scelto un partner che ci permette di dare continuità al nostro approccio e alla nostra mentalità. Sono proprio loro, del resto, a voler e che questo accada. NB ha sempre lavorato con aziende di famiglia e, nel nostro caso, vuole che il nostro Gruppo resti tale, offrendo supporto di connection internazionale e a livello finanziario”. Non solo: “Si determinerà una positiva ventata di novità sotto il profilo delle metodologie aziendali, della governance e dei modelli di approccio e analisi”.
Upgrading d’impresa
L’operazione Rino Mastrotto Group – NB Renaissance si configura, dunque, come un upgrading d’impresa. “Noi cerchiamo l’eccellenza – dice Matteo -. Abbiamo già affrontato il ricambio generazionale e, ora, abbiamo creato una nuova forma di azienda di famiglia”. Una realtà dove, tra l’altro, la diversificazione di prodotto “rappresenta un plus – spiega Barbara -. Lavorare per calzatura, pelletteria, automotive e arredamento, agli occhi del nostro partner è stato un fattore di affidabilità in più. Oltre al fatto di avere il controllo della produzione dalla A alla Z”. Produrre per ogni destinazione, continua Matteo, “significa gestire in modo diversificato anche gli investimenti. Farlo su una sola specializzazione significherebbe snaturare la nostra identità. Invece investire su tutte ti permette di essere pronto a gestire qualsiasi fase di mercato”. “Proprio per questa ragione – conferma Barbara – abbiamo realizzato un business plan di crescita che arriva al 2022 e punta ulteriormente sulla qualità”.
Un piano che apre alla possibilità di ampliamenti anche in altre aree, per esempio in Toscana? “Siamo aperti a tutte le possibilità – conclude Rino Mastrotto -. Non sappiamo cosa succederà nel prossimo futuro. Ragioniamo a livello di gruppo. Se riscontreremo che ci mancherà qualcosa e vedremo situazioni interessanti per costruire sinergie, le prenderemo in considerazione. Ma sono solo idee: nulla è scontato”.
Nella foto, da sinistra, Barbara, Rino e Matteo Mastrotto (credits: Rino Mastrotto Group)