È scaduto il 30 giugno scorso. È iniziato il negoziato per rinnovarlo. Ieri (26 ottobre 2023) si è svolto l’incontro, “in seduta plenaria”, che ha sancito l’avvio dei lavori per ridefinire la piattaforma contrattuale relativa al settore conciario. Al tavolo UNIC – Concerie Italiane e i sindacati nazionali di riferimento: Filctem-CGIL, Femca-CISL, Uiltec-UIL. Ecco di cosa si è discusso.
Aperto il negoziato per il rinnovo
I sindacati, si legge in una nota UNIC, hanno presentato una proposta congiunta di rinnovo del CNNL basata su una serie di obiettivi. Eccoli, uno dopo l’altro. Uno: contrasto al fenomeno del dumping contrattuale. Due: rafforzamento delle attività dell’Osservatorio Nazionale e avvio dell’ente bilaterale di settore. Tre: sviluppo della contrattazione di secondo livello e incremento dell’elemento di garanzia retributiva. Quattro: miglioramenti in tema di welfare sanitario e previdenziale. Cinque: revisione degli attuali inquadramenti. Sei: trattamenti di miglior favore in tema di permessi, malattia, congedi parentali e formazione. Sette: interventi migliorativi nell’ambito della sicurezza e dell’ambiente. Otto: un aumento salariale complessivo di 260 euro al livello E2.
Dice UNIC
UNIC scrive di aver “descritto il difficile quadro economico in cui operano le concerie, dal quale non si può prescindere nel rinnovo del CCNL”. In particolare, “l’industria conciaria italiana mostra ribassi di volumi e fatturato rispettivamente del 40% e del 25% rispetto a venti anni fa. Il nostro settore ha comunque registrato una buona tenuta dell’occupazione, nonostante la suddetta pesante perdita di produzione. L’incertezza delle prospettive di mercato nei prossimi mesi/anni risulta ancora più pesante alla luce del clima di ostilità nei confronti del settore”. Il quale “deve fronteggiare ormai quasi quotidianamente ingiustificate accuse alla propria sostenibilità ambientale”. Infine, “la recente ondata di normative ambientali UE rischia di assestare alcuni colpi devastanti alla filiera pelle italiana, europea e anche mondiale”. Per esempio (e soprattutto), “l Regolamento n.1115/2023 anti-deforestazione”.
Aumento insostenibile
“In merito al rinnovo del CCNL Concia e alle richieste contenute in piattaforma – sottolinea UNIC -, abbiamo evidenziato come l’aumento richiesto sia totalmente insostenibile e inattuabile per le imprese. Abbiamo ribadito la necessità di una maggiore flessibilità (sia in termini di ricorso ai contratti a termine sia in termini di orario di lavoro)”. Ma anche “di strumenti di contrasto all’assenteismo di breve durata e ripetuto, che provocano profondi disagi sia dal punto di vista economico che organizzativo”. A partire “da metà novembre, per dare inizio al negoziato di rinnovo”, si svolgeranno “alcuni incontri di segreteria ristretta”.
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