La conceria italiana si conferma all’avanguardia nell’impegno in attività sostenibili. E non conta solo ciò che si fa, ma anche come si comunica all’esterno. In altre parole, la misurabilità e la trasparenza delle proprie azioni, come abbiamo spesso scritto sulle pagine de La Conceria. È in quest’ottica che s’inserisce il primo Bilancio di Sostenibilità che BCN Concerie (Santa Croce sull’Arno) ha redatto analizzando il proprio triennio 2020-2022. Un documento che sarà a breve reso di dominio pubblico e individua, oltre ai traguardi raggiunti dall’azienda, anche gli obiettivi futuri. Per esempio, il prossimo ampliamento della sede con due nuovi stabilimenti attualmente in costruzione.
Il primo Bilancio di Sostenibilità di BCN
“Il primo Bilancio ci permette di analizzare la strada fatta finora – dice Roberto Lupi, presidente di BCN -, dandoci la giusta consapevolezza su ciò che abbiamo ancora da fare per fortificare la posizione della pelle tra i materiali davvero etici. Anche se possiamo dirci soddisfatti, per ora, delle novità da noi introdotte in tema di ricerca applicata. Come la realizzazione di un macchinario per la rimozione della rifinizione che riporta il finito allo stato di crust. O la progettazione degli articoli in ottica di eco-design”.
Riduzione dei consumi
“Negli anni si è cercato di affrontare, di volta in volta, i punti critici che il nostro processo produttivo rilevava a livello d’impatto ambientale – continua Lupi -, grazie all’implementazione di tecnologia e innovazione”. L’azienda ha inserito nella propria fornitura di energia elettrica fonti rinnovabili certificate, riducendo la propria l’intensità energetica (dal 2021) del 19%. Sempre dal 2021, l’intensità emissiva è stata ridotta del 21% e i consumi idrici del 14%. Mentre i rifiuti sono stati ridotti del 31%, grazie anche ad una ricerca di contatti nel territorio per incrementare. Per esempio, il recupero dei packaging.
Tre progetti R&D
Nel campo della Ricerca e Sviluppo BCN ha sviluppato tre progetti di economia circolare in parternariato con l’Università di Pisa e con aziende d’eccellenza di altri settori. Il primo è GOBACK – Goback in the tannery process, per il recupero dei pellami finiti per riportarli allo stato di crust (in pieno accordo con la policy di tutela copyright degli articoli dei clienti). Il secondo ha riguardato la riduzione delle emissioni di COV in atmosfera. È nato a seguito dell’emergenza COVID, dopo che alcuni studi hanno ipotizzato che le emissioni industriali avrebbero potuto aver creato un ambiente aereo favorevole alla diffusione dell’epidemia. Infine, il progetto innovativo di microinnovazione BCN20. Obiettivo: avviare l’introduzione dell’intelligenza artificiale in azienda. Un progetto che ha permesso alla conceria toscana di ottenere un riconoscimento dall’Osservatorio Digital Innovation del Politecnico di Milano.
Impegno sociale e formazione
L’impegno di BCN Concerie si è attivato anche nel sociale, con il supporto ai Comuni del Distretto del cuoio per fronteggiare l’emergenza pandemica. Nella formazione, l’azienda ha sostenuto numerosi progetti di tesi di studenti IUAV e non solo, creando una rete di supporto alla creazione dei prototipi direttamente a partire dalle pelli in conceria. L’investimento nei giovani talenti è dimostrato inoltre dall’introduzione periodica in azienda di nuove figure under 30, attivando tirocini e apprendistati per sostenere il turn over. Ospitiamo da alcune stagioni nel nostro stand a Lineapelle ragazzi e ragazze delle varie scuole moda per poter esporre look dalle loro collezioni, realizzati con i nostri pellami e dare loro spazio e visibilità per sostenerli nel loro ingresso nel mondo del lavoro.
Trasparenza e valore
Il documento si riferisce al triennio 2020-2022 e arriva “in anticipo rispetto all’obbligatorietà dei bilanci non finanziari voluti dall’Unione Europea, che riguardano le buone prassi aziendali europee – spiegano dall’azienda toscana -. Vogliamo testimoniare con trasparenza il nostro impegno per una filiera moda di valore, al fine di fortificare l’attitudine alla circolarità nella manifattura di alta qualità del Made in Italy. Il documento sarà infatti di dominio pubblico, ma è rivolto soprattutto agli stakeholders. Il Bilancio sarà uno strumento per rafforzare la fiducia nella filiera in vista di un futuro sempre più sostenibile”.
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