Il contagio da Covid-19 piega la concia indiana. L’emergenza sanitaria ha ormai toccato ogni regione del grande Paese asiatico. Così i problemi vissuti dalle aziende dell’Uttar Pradesh finiscono quasi in secondo piano. Molte concerie dello Stato del Bengala hanno i magazzini pieni da settimane. E nello stesso tempo uno dei maggiori esportatori di pelli di bovino dell’Andhra Pradesh registra perdite preoccupanti.
Covid-19 piega la concia indiana
La diffusione del virus Covid-19 ha paralizzato le esportazioni di pelli dal Bengala. Le aziende internazionali che solitamente fanno acquisti dalle circa 400 concerie del Calcutta Leather Complex hanno sospeso gli ordini. Come riporta telegraphindia.com, si tratta del contemporaneo crollo delle esportazioni e della carenza di materia prima per la produzione di articoli in pelle per lo più importati dalla Cina. La produzione risulterebbe in calo del 30-35 per cento. “Mentre ci stavamo riprendendo dalla svalutazione monetaria del 2016, l’epidemia di Coronavirus ha provocato un altro colpo” spiega al quotidiano indiano Zia Nafis, della Nafis Tanning Industries. Nel suo magazzino sono ad esempio ferme 12 tonnellate di pelle già lavorata. “Un importatore italiano aveva effettuato gli ordini – racconta -. Ora mi ha chiesto di aspettare poiché nessuno sta uscendo nella sua città a causa del Coronavirus. Quindi, le spedizioni restano qui per 20 giorni”.
Perdite preoccupanti nell’Andhra Pradesh
Nel frattempo, un duro colpo lo avrebbe incassato anche Andhra Pradesh Tanneries. La società ha sede nel distretto di Nellimarla ed è quotata alla Borsa di Bombay. Si occupa soprattutto di concia di belli di bufalo e vacche. Come riporta business-standard.com, nell’ultimo trimestre 2019 la società avrebbe chiuso con una perdita di 200.000 rupie: il doppio rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. (art)
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