Creta, il nostro viaggio millenario tra le concerie di Tabakaria

Le antiche concerie di Creta

Il rumore delle onde che si infrangono sulla banchina si mischia al vociare dei turisti che prendono posto ai tavoli dei ristoranti. Sono centinaia, tutti impegnati ad accaparrarsi un posto in prima fila per vedere il sole tramontare sul golfo sorseggiando un bicchierino di Ouzo. Gli ultimi raggi illuminano vecchi edifici abbandonati. Sono alti non più di tre piani. Sono sovrastati da quelli appena ristrutturati, che sembrano arrampicarsi su di essi per tuffarsi nel mare di Creta. Sono le antiche concerie di Tabakaria, piccolo distretto industriale sorto e, nel giro di pochi anni, imploso alle porte della città di La Canea, il principale centro dell’isola greca.

Da 80 a 6
Nelle botteghe artigianali di Tabakaria gli oggetti in pelle rappresentano ancora un’attrazione importante. Souvenir da acquistare per “portarsi a casa” un pezzo di storia di Creta. Oggi a Tabakaria sono attive 6 concerie, meno di un decimo di quelle nelle quali si lavorava la pelle durante gli anni Cinquanta. Sessant’anni fa il distretto della zona era molto importante e contava ben 80 concerie. Erano concentrate in spazi limitati, vicino al mare.

Quasi 200 anni fa
Le prime imprese di Tabakaria hanno visto la luce tra il 1830 e il 1840, durante la dominazione egiziana dell’isola, vicino alla costa. In questo modo le concerie potevano sfruttare l’acqua salata del mare per il processo conciario, che si svolgeva interamente nei grandi stanzoni al pian terreno. Una volta conciate, le pelli venivano riposte ai piani superiori, utilizzati come magazzini e uffici. L’industria conciaria crebbe rapidamente e Tabakaria divenne il punto di riferimento dell’intera isola per il commercio del pellame. Un ruolo che continuò fino alla Prima Guerra Mondiale.

La Prima Guerra Mondiale
Al termine del conflitto, però, il numero di aziende diminuì perché lo sviluppo tecnologico legato all’industria bellica innescò un balzo in avanti nelle tecniche di produzione di massa. Chi adottò nuovi sistemi e nuovi macchinari tenne il passo. Chi non lo fece finì per essere schiacciato da prezzi troppo competitivi e  da un mercato in declino. Sei conciatori, però, resistono ancora e portano avanti la concia tradizionale.

Ben prima del 19esimo secolo
La lavorazione della pelle è, però, un’arte che a Creta giunse ben prima del 19esimo secolo. A portarla, secondo alcune fonti storiche, furono gli ebrei che, cercando riparo dalle vessazioni subite a Bisanzio, si rifugiarono proprio sulla costa di La Canea. Qui iniziarono a lavorare le pelli, attività che già praticavano, arrivando a formare un piccolo distretto industriale nel quale, in breve tempo, furono di fatto rinchiusi.

La Baia delle Pelli
La baia dove sorsero le primissime concerie prese così il nome di Baia delle Pelli. Che qui arrivassero i carichi di pelle dalle coste greche e africane è testimoniato da alcuni documenti risalenti al X secolo. Ma anche da alcune ordinanze del 1.200 nelle quali si definiscono le norme da rispettare all’interno del “quartiere ebraico” e si attesta l’attitudine dei residenti della zona a conciare le pelli.

Presente e futuro
Le tracce del passato di Tabakaria sono evidenti e preziose, al punto che il Ministero dell’Ambiente ha dichiarato Area Protetta il piccolo quartiere. Diciassette ex concerie sono ora tutelate. Significa che gli esterni originali non possono essere modificati ed eventuali interventi fatti al loro interno devono rispettare la struttura originaria. L’obiettivo è quello di far rivivere queste vecchie concerie senza spogliarle della loro anima, adattandole però ad abitazioni, uffici, attività commerciali o luoghi culturali. Non si tratta di un’operazione azzardata. Lo dimostrano le ristrutturazioni già effettuate su alcuni edifici della stessa area non più tardi di 5 anni fa. Oggi sono diventati alloggi turistici e boutique.

Immagine tratta da georgioupolihotels.com

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