La pandemia di Coronavirus ha investito società ed economia globali come nulla ha fatto negli ultimi decenni. “Non era mai successo di doverci fermare: il lockdown è un’esperienza che mai nessuno aveva vissuto – commenta Diodato De Maio (DMD Solofra) –. La guerra è nella memoria degli anziani, la peste del ‘600 si studia. Ci sono state altre pandemie negli ultimi 40 anni, ma a stento ce ne ricordiamo”. Per questo c’è da aspettarsi che l’esperienza lasci un solco profondo nella vita privata e in quella professionale. Tutto, inclusa la filiera della pelle, è destinato a trasformarsi.
Come Cambieremo
Per il mese di aprile il magazine ha deciso di raccontare un periodo speciale, come quello della pandemia da Covid-19 e del lockdown, con un numero speciale. Quando sugli equilibri che raggiungerà il mondo una volta superata l’emergenza ci si deve ancora fermare al campo delle ipotesi, abbiamo deciso di interrogare i protagonisti del fashion business per scoprire la loro visione. Al dibattito partecipano conciatori, calzaturieri, pellettieri, analisti, designer e studiosi.
Le idee di De Maio (DMD Solofra)
“Non torneremo ai modi di fare pre-crisi, sia per i prevedibili nuovi obblighi di legge, che per il sentimento individuale di cautela”, osserva De Maio. Le nuove misure avranno un impatto anche sul modo di lavorare delle concerie: “Si viaggerà meno, e sarà un problema – conclude il conciatore campano –. La pelle ha bisogno del contatto: è un prodotto che richiede l’esperienza diretta che gli strumenti digitali non possono offrire”.
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