Dopo un travagliato periodo di crisi, Curtiembre de Nonogasta registra segnali positivi. La conceria, abbandonata dalla proprietà (quando si chiamava Curtume CBR) e poi nazionalizzata, non è fuori pericolo, ma può vantare lavorazioni in crescita. E la possibilità di reintegrare in fabbrica gli addetti, ora ancora fermi.
Non è fuori pericolo
È il portavoce Miguel Zalazar a fare il punto con la stampa locale. La conceria ha formalmente riaperto nel maggio del 2022, ma solo da gennaio 2023 ha ricominciato a far girare i bottali. “L’anno scorso eravamo ancora denominati Curtiembre La Rioja – spiega – e per questioni organizzative e burocratiche non potevamo lavorare le pelli, anche se avevamo richieste da alcuni clienti”. Ora Curtiembre La Rioja è partita con una produzione di circa 1.000 pelli bovine al giorno on demand, per così dire: “Il cliente ci porta la materia prima – continua Salazar –e noi la trasformiamo in pelle finita”. Gli effetti benefici, dicevamo, sono sulla pianta organica. Al momento sono al lavoro 136 dei 400 addetti. Se si confermasse il momento positivo, potrebbero tornare a breve al loro posto altri 30 operai.
Foto d’archivio
Leggi anche: