Dani non ci sta: sulla CIG notizie infondate, la realtà è un’altra

Dani non ci sta: sulla CIG notizie infondate, la realtà è un’altra

Il dispiacere, l’amarezza e la necessità di spiegare nel dettaglio la situazione. Giancarlo Dani, titolare dell’omonimo gruppo conciario vicentino, non ci sta e risponde alla notizia infondata di una presunta emergenza Cassa Integrazione che coinvolgerebbe in modo sostanziale la sua azienda. Notizia che, diffusa in modo “poco etico” e ulteriormente travisato, è rimbalzata all’estero, generando allarme nella clientela. La realtà, invece, è un’altra.

Dani non ci sta

“È con grande rammarico – spiega Dani – che abbiamo appreso come la notizia, in larga parte priva di fondamento, e diffusa da un giornale locale di Vicenza vocato ai titoli forti, stia raggiungendo gran parte dei nostri clienti in molte geografie del mondo”. Un rammarico che nasce dal fatto che il gruppo vicentino “come altre aziende in Italia e nel mondo, sta ricorrendo alla cassaintegrazione – nell’unità di business automotive– per la prima volta in 70 anni solo a causa della pandemia, in una congiuntura economica mondiale del settore, che ci vede coinvolti come parte della filiera”.

Il 7% di 630

Per gestire questa situazione, quindi, il gruppo vicentino “ha optato – continua Dani – per una CIG ridotta, sia a ore, sia per reparti, che riguarda pochissimi dipendenti40 e a rotazione”. Una decisione che, dunque, “pesa sul 7% di un totale di 630 dipendenti. Gli incontri positivi portati avanti con tutti i lavoratori coinvolti hanno permesso di condividere non solo la situazione, ma anche le iniziative che stiamo attuando per ridurre l’impatto di questa congiuntura. In particolare, promuovendo il ricollocamento del personale in altri reparti (da 20 a 30 addetti), sempre ove possibile. Un’attività, questa, che svolgiamo in un confronto settimanale con le rappresentanze sindacali e in un clima di grande collaborazione. Al punto che abbiamo ricevuto il plauso dei nostri clienti per avere ammortizzato in maniera pesante il calo delle commesse destinate all’automotive”.

Nella foto: interni di produzione Gruppo Dani

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