Dare valore a un primato: parla la filiera italiana della pelle

Dare valore a un primato: parla la filiera italiana della pelle

Dare alla filiera quel che è della filiera. E anche di più. In altre parole: dare valore a un primato globale della manifattura italiana e farlo raccontandone tutti i fattori chiave. La filiera in questione è quella della pelle italiana che, giovedì 14 settembre sarà protagonista di una sorta di laboratorio tematico di approfondimento. Location: Spazio Lineapelle a Milano (Piazza Tomasi di Lampedusa). Titolo: Il Valore della Filiera Italiana della Pelle. Sottotitolo: Il primato mondiale di 4 settori di eccellenza a servizio della creatività.

Il valore della filiera italiana della pelle

A promuovere e organizzare l’evento di giovedì 14 settembre (ore 11), sono UNIC – Concerie Italiane, ASSOMAC, Assocalzaturifici e Assopellettieri, con il supporto di The European House – Ambrosetti. Insieme, si legge in una nota, “ritengono strategico promuovere questo valore espresso dai territori che accolgono le competenze distrettuali delle nostre imprese. Creatività, competenza innovativa e organizzazione produttiva, sono gli strumenti chiave del successo della filiera italiana della pelle. Una filiera rappresentativa del made in Italy a livello globale. Il patrimonio della cultura industriale manifatturiera italiana è considerato un riferimento a livello internazionale, soprattutto perché connotato dal ruolo centrale dei distretti industriali che si sono evoluti con un modello di sviluppo basato sulla trasformazione del prodotto, supportata dalla complementarità e condivisione delle necessità produttive, ingredienti fondamentali del concetto di filiera”.

 

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Tre fattori determinanti

“La filiera di trasformazione e lavorazione della pelle è storicamente tra le più longeve del panorama manifatturiero nazionale”. È “considerata un case history virtuoso di economia circolare capace di valorizzare un sottoprodotto trasformandolo in un bene di valore e nel risultato di un percorso produttivo che integra tre fattori determinanti. La Qualità: partendo da una materia prima che si ottiene solo con un processo evoluto e raffinato. La Valorizzazione: ossia la trasformazione in un manufatto di alto valore. L’Ottimizzazione: con il contributo tecnologico che possiamo definire “sartoriale”.

L’obiettivo

“Questa miscela di competenze, esperienze e dedizione sono la caratteristica primaria delle imprese di settore, che di fatto formano un ecosistema permettendo al Saper Fare Italiano di raggiungere livelli di eccellenza internazionalmente riconosciuti, capaci di contribuire quotidianamente all’immagine italiana nel mondo. L’obiettivo, dunque, è promuovere la filiera italiana attraverso un modello integrato che rappresenta le diverse anime che collaborano in nuove modalità di promozione”. Appuntamento a giovedì.

 

 

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