Designer inglese vuole conciare pelle umana (e intanto fa pratica con il suino). Che c’entra Alexander McQueen?

Il progetto è ambizioso e provocatorio. Tina Gorjanc, diplomata alla scuola di moda Central Saint Martins College di Londra, vuole allestire colture laboratoriali di pelle umana partendo dal DNA di Alexander McQueen, il dirompente stilista inglese morto suicida nel 2010. Ottenuta la quantità sufficiente di materiale, Gorjanc intende conciarla per poi produrvi collezioni di capispalla e pelletteria. Le informazioni genetiche di McQueen saranno estrapolate dai capelli che lo stilista nel 1992 ha applicato ad alcuni capi della collezione “Jack the Ripper stalks his victims”. Per raggiungere il massimo grado di verosimiglianza, la giovane designer intende replicare anche le lentiggini, i tatuaggi e le cicatrici che McQueen portava sul corpo. In attesa di arrivare alla fine dei lavori, Gorjanc ha presentato una collezione dimostrativa (in pelle di suino) per dare l’idea di quale potrebbe essere il risultato finale del suo progetto. Gorjanc, però, assicura che il suo obiettivo non è commerciale: vuole scandagliare i confini tra bioetica e industria della moda. La legge, ad oggi, non proibisce di produrre una giacca di pelle umana con le informazioni genetiche di una persona scomparsa. “Il mio progetto è assolutamente legale”, spiega alla stampa britannica. In effetti suona strano. (rp)

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