Il ciclone tropicale, che ha provocato gravi inondazioni nel sud del Brasile, ha completamente distrutto la conceria CBR, attiva nel piccolo centro di Muçum. La conceria era costruita in prossimità del letto del fiume Taquari che è esondato. Impiegava circa 500 persone e ha visto i macchinari spazzati via dalla corrente. Muçum (4.600 residenti) è in ginocchio: la conceria era la principale fonte di lavoro del suo territorio.
il ciclone spazza via CBR
Il 4 settembre 2023 è stato il giorno della tragedia climatica più letale degli ultimi 40 anni nel Rio Grande do Sul. Il ciclone che ha colpito lo stato brasiliano ha riversato a terra 20 milioni di litri d’acqua al secondo provocando oltre 40 morti e quasi 50 dispersi. Il centro più colpito è Muçum, sede della conceria Couros Bom Retiro (CBR), fondata nell’aprile 2006 e posseduta dai brasiliani di CBR Group. La conceria, che impiegava circa 500 persone, è stata gravemente distrutta. Ora è chiusa e non si sa se riaprirà: molte persone hanno perso la casa e il lavoro.
La testimonianza
France 24 riporta la testimonianza di due dipendenti (marito e moglie, entrambi di origine venezuelana) della conceria. Si sono salvati, così come la loro casa, ma hanno perso il lavoro. “La nostra azienda è stata distrutta dalle inondazioni – dicono a AFP –. Non sappiamo cosa fare”. Anche la testata brasiliana Gauchazh racconta come è riuscito a salvarsi dall’inondazione Lucas Horn, che si occupa della piattaforma chimica per il trattamento delle pelli di CBR. Il sindaco Mateus Trojan ha affermato a correiodopovo.com che sarà necessario sostenere le aziende colpite affinché possano riprendere l’attività e non licenziare. Altrimenti si andrà incontro ad un grave problema sociale. (mv)
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