Il 2020 della concia di Spagna e Francia non è andato bene: tutti gli indicatori (o quasi) dell’import e dell’export sono di segno negativo. E non poteva essere altrimenti: sulla filiera dei due Paesi ha pesato l’effetto Covid (come già visto per l’Italia). Scrutando i dati, sono rari i segnali positivi: uno dei pochi è il fatturato estero del rettile transalpino allo stato grezzo, in crescita del 3% su base annua.
Effetto Covid
Nel 2020 l’export spagnolo di pelli conciate ha perso il 20% in valore, assestandosi al livello di 293 milioni di euro. Al contempo, riporta Leder Piel, l’import ha ceduto il 40%: in particolar modo, l’acquisto di pelli dall’Italia ha perso il 43,9% su base annua. I dati doganali fotografano un andamento altrettanto complesso per la materia prima conciaria e per le pelli semilavorate. “Le esportazioni di pelli grezze sono diminuite del 25,5% – si legge –. Quelle di pelli semi-conciate del 14,6%”.
Il parziale dalla Francia
Il bilancio francese è ancora parziale. Nel senso che i dati elaborati da Conseil National du Cuir sono relativi ai primi 11 mesi e non all’intero 2020. Il quadro è, fatta eccezione delle pelli esotiche, fosco. Nel complesso, l’export delle pelli finite risulta in calo del 39%: l’import fa un simmetrico -30%. Non va poi così meglio l’interscambio della materia prima conciaria, che registra il -29% in uscita e il -23% in entrata. Guardando al prodotto finito, male il fatturato estero di calzatura (-12%) e pelletteria (-10%). Mentre la guanteria perde il 9%, si nota la crescita del guanto sportivo (+47%).
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