La circolarità della pelle conquista anche l’Etiopia. People in Need (PIN Lead), International Rescue Committee (IRC) e Solidaridad (SOL) hanno lanciato un progetto dal forte impatto sociosostenibile con l’obiettivo di legare attività produttive e comunità locali. L’idea è quella di recuperare gli scarti dei pellami lavorati dalle concerie per trasformarli in prodotti dal valore aggiunto. Il progetto, che nascerà nella città di Modjo, potrebbe anche creare diversi posti di lavoro.
La circolarità della pelle conquista anche l’Etiopia
People in Need (PIN Lead), International Rescue Committee (IRC) e Solidaridad (SOL) hanno annunciato nei giorni scorsi l’avvio di un programma orientato al riciclo di scarti conciari. Le tre organizzazioni hanno illustrato l’iniziativa nel corso di un webinar. “Il progetto verrà implementato nel comune di Modjo e nelle comunità vicine. Punterà a gestire i rifiuti solidi delle concerie e delle altre aziende del settore della pelle”. Obiettivo: “Ridurli e creare una migliore coesione sociale tra concerie e comunità” ha spiegato Meron Wubishet, responsabile del programma People in Need (PIN), come riporta The Ethiopian Herald.
Il progetto
Il progetto nasce dal recupero degli scarti solidi della lavorazione, da un lato di quella delle concerie e dall’altro di quelle delle imprese della filiera. Nell’iniziativa saranno coinvolti i giovani disoccupati delle comunità locali, i quali trasformeranno i rifiuti dopo aver seguito un programma di formazione. Sempre secondo Wubishet, del progetto potrebbero beneficiare “almeno 4.000 giovani disoccupati, per lo più donne vulnerabili che risultano iscritte alle liste di collocamento della città di Modjo”. A fornire gli scarti di lavorazione saranno 4 concerie e 8 pelletterie.
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