La filiera francese della pelle tiene nel 2024: nel periodo gennaio – agosto il saldo commerciale registra variazioni minime su base annua. Alliance France Cuir, però, teme per il 2025.
Tutto sommato, la pelle tiene nel 2024
Secondo i dati dell’associazione che rappresenta l’intera filiera, il Paese dovrebbe mantenere la quarta posizione nell’export mondiale, generando un surplus commerciale di 5,8 miliardi di euro. Guardando nel dettaglio, l’export di pelli grezze è diminuito in valore del 4% nei primi 8 mesi dell’anno. La crescita dell’Italia (+3%) e della Cina (+8%) non hanno compensato i crolli di alcuni clienti abituali: -56% in Turchia, -47% in Spagna e -7% in Belgio. La debolezza della domanda internazionale pesa sul fatturato dell’industria conciaria francese, che è sceso del 4%. Da segnalare il +19% nell’export di pelli finite verso l’Italia e il -31% verso la Cina. “In media stiamo vendendo le pelli al 40% in meno rispetto al 2018 – spiega Christophe Dehard, presidente dell’Alliance France Cuir –, nonostante i costi siano aumentati”.
Gli accessori
L’export di calzature francesi si è ridotto del 3%, nonostante le vendite verso la Cina siano raddoppiate nelle paia, generando una crescita del fatturato del 60%. Il settore stima che ci sia ancora spazio per crescere nel mercato cinese, specie con le scarpe di lusso. Complessivamente il fatturato 2024 dei calzaturifici francesi diminuisce del 3%. L’export della pelletteria dovrebbe salire solo del 2% nel 2024. Una crescita piuttosto contenuta rispetto al passato (+5% nel 2023, ad esempio). Se la Cina ha fatto impennare l’export delle calzature, lo stesso mercato ha frenato quello della borsa, in calo del 4%. In merito alla pelletteria, Alliance France Cuir ritiene che “la situazione in questo paese sia particolarmente preoccupante”. (mv)
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