Segno meno per i materiali, segno più per i prodotti finiti. Il bilancio dell’area pelle francese stilato da CNC (Conseil National du Cuir) dipinge un primo semestre in chiaroscuro. Male l’export delle pelli finite, che perde il 3% in media. Con 48,6 milioni di euro di fatturato estero, le pelli bovine sono quelle che hanno la variazione percentuale peggiore su base annua (-8%): la crescita delle destinazioni europee (+10%) non compensa il calo di quelle africane (-21%). Se la cava relativamente meglio il vitello (-3%), mentre sono in area positiva le ovine (+12%) e le pelli esotiche (+26%). Nello stesso periodo vanno a gonfie vele, invece, gli affari per i prodotti finiti: la pelletteria guadagna il +12% (3,2 miliardi), mentre la calzatura il +6% (1,5 miliardi).
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