La pelle asiatica riparte. I dati sull’andamento delle esportazioni di Pakistan e Bangladesh fanno parlare di uscita dalla crisi. Nel primo caso i numeri segnano +13,29%. Nel secondo il rimbalzo per l’abbigliamento su base annua è dell’11,1% e per la pelletteria del 14,43%. Intanto in India è tutto pronto per la posa della prima pietra del nuovo polo industriale della pelle di Ramaipur.
La pelle asiatica riparte
PBS (Pakistan Bureau of Statistics) ha diffuso i dati sulle esportazioni di prodotti in pelle del periodo luglio 2020-aprile 2021. Le vendite all’estero, come riporta worldfootwear.com, hanno registrato una crescita del 13,29% nei primi dieci mesi dell’anno fiscale. Complessivamente il Pakistan ha incassato 467,79 milioni di dollari (erano 412,91 milioni nell’analogo periodo dell’anno precedente). Sulle esportazioni pesano per l’82% le calzature, che in questo periodo registrano -0,88% in valore, ma +11,7% in volume. La pelle finita ha incassato 129,53 milioni di dollari. Vale a dire il 19,81% in meno a fronte dei 161,53 milioni dell’anno precedente.
Il Bangladesh mette il turbo
Anche il Bangladesh sembra aver lasciato dietro di sé la pandemia. Come riportano i dati di EPB (Export Promotion Bureau), nei primi 11 mesi dell’anno fiscale 2020-2021 le vendite di capi d’abbigliamento in pelle hanno toccato i 28,6 miliardi di dollari. Ciò equivale all’11,1% in più rispetto agli 11 mesi precedenti. La pelletteria incassa 846,1 milioni di dollari, vale a dire il 14,43% in più.
Tutto pronto per il mega cluster
Intanto a Ramaipur, nello Stato indiano di Kanpur, c’è fermento. La posa della prima pietra del nuovo polo industriale è ormai prossima. Lo annuncia Rajeev K Jalan, coordinatore dei lavoratori ed ex presidente di CLE (Council for Leather Export), come riporta Times of India. Jalan ha spiegato che fra 4-6 settimane gli imprenditori dovrebbero ricevere i loro lotti: a quel punto potranno iniziare i lavori di costruzione di concerie e aziende di pelletteria. Il sito coprirà 250 acri, circa 1 chilometro quadrato, e dovrebbe creare 150.000 posti di lavoro tra diretti e indiretti. (art)
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