La notizia rimbalza dalla rassegna stampa africana. Il Botswana ha intenzione di rivitalizzare il progetto per un Leather Park capace di portare un indotto occupazionale di 10.000 posti di lavoro (erano 5.000 ai primi annunci) e di strutturare l’intera filiera della pelle dalla raccolta della materia prima alla manifattura del prodotto finito, passando dalla concia. Ci sono due problemi. Il progetto del Leather Park, approvato nel 2012, è ancora fermo: le fonti governative parlano del 2020 come anno buono per l’inizio delle attività. Ancor di più, si pone quello del finanziamento: il Botswana parla di un investimento pubblico da 240 milioni di pula (19,5 milioni di euro), ma secondo la testata Mmegi Online “No funds yet for Leather Park”, ovvero non ci sono ancora soldi. Le risorse, allora, potrebbero arrivare dal cuore dell’Europa. Secondo il portale All-Africa, un recente incontro tra rappresentanze diplomatiche dello stesso Botswana con quelle di Swaziland e Polonia avrebbe gettato le basi per una più stretta cooperazione internazionale tra i Paesi. La filiera della pelle è una di quelle che potrà beneficiare dall’intesa tra i partner.
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