È un 2024 a due velocità, quello della filiera spagnola della pelle. A scorrere i numeri, si intende che è stato tutto sommato buono per la scarpa, che arriva a ottobre con un parziale in area positiva. Non può dirsi altrettanto soddisfatta la concia, che invece vede fioccare segni negativi davanti a tutte le principali voci.
Partiamo dalla concia
Stando ai dati elaborati dall’Agenzia delle Dogane di Madrid, il fatturato estero della pelle nel periodo gennaio-ottobre 2024 è negativo a ogni stadio di lavorazione: grezze -7,7%, semilavorate -32,4% e finite -6,1%. Grosso modo, scrive LederPiel, è lo stesso trend che riguarda l’import, con una sola significativa differenza. Mentre calano in valore rispettivamente del 27,9% e del 21,1% gli acquisti dall’estero di pelli grezze e semilavorate, segnano un incoraggiante +4% le finite, con un significativo +19,6% di acquisti dall’Italia.
Il 2024? Buono per la scarpa
Va molto meglio nei primi 10 mesi l’export calzaturiero, che registra il +10,9% in volume e il 7,8% in valore. Un periodo positivo, riporta ILM, dove si segnalano un deciso picco verso l’Italia (+42,2%) e l’ottima performance verso la Germania (+5,9%), mentre cala il risultato in Francia (-5,8%). Anche l’import, intanto, è cresciuto del 7,4% in valore, a vantaggio delle origini asiatiche (Cina +7%, Vietnam +32,3% e Indonesia +17,2%) e dell’Italia (+6,7%).
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