La filiera francese della pelle ha generato un surplus commerciale di poco più di 5 miliardi di euro nel 2023. L’anno si è chiuso senza grandi variazioni rispetto al 2022: le importazioni sono rimaste stabili intorno ai 14 miliardi di euro, mentre le esportazioni sono cresciute del 6% a 19 miliardi, anche grazie all’effetto dell’inflazione. La pelletteria è il settore dominante, trainato dall’Asia. Ma Alliance France Cuir (ex Conseil National du Cuir) sostiene che gli scambi con l’Europa stanno crescendo a maggiore velocità rispetto a quelli con l’Asia.
La composizione
La filiera francese della pelle si compone di 12.800 aziende, che impiegano 133.000 addetti, per un fatturato di 25 miliardi di euro di fatturato, di cui 19 di export. Protagonista delle esportazioni transalpine è l’Asia (+12%), che raccoglie il 44% di tutto l’export. La Cina resta il miglior cliente della Francia, rappresentando il 18% dell’export, grazie ad una crescita del 9% rispetto al 2022. Si nota l’aumento dell’84%, a quota 21 milioni di euro, dell’export verso Pechino di pelli finite. Le vendite di pelli bovine finite sono addirittura triplicate.
Il rapporto con l’Italia
L’Italia, acquistando oltre i due terzi del totale, è il miglior cliente della Francia per il pellame grezzo, nonostante un calo del 12% rispetto al 2022 (145 milioni di euro nel 2023). Il Belpaese, a proposito di finito, importa dalla Francia soprattutto vitelli e ovini, mentre la Francia acquista dall’Italia soprattutto pelli bovine finite. Roma è il fornitore numero uno di pelle finita, rappresentando la quota pari quasi alla metà delle importazioni francesi. Viceversa, l’Italia è anche primo cliente delle concerie transalpine raccogliendo il 35% delle esportazioni, nonostante il -8% del 2023 che Alliance France Cuir spiega “con un rallentamento dell’attività dei produttori italiani”.
Il prodotto finito
Nel 2023 le importazioni francesi di pelletteria dai partner europei sono aumentate del 16%, mentre quelle dall’Asia sono diminuite del 6%. L’export verso l’Europa è salito del 5% rispetto al 2022. Nella calzatura, su 100 paia di scarpe esportate, 87 restano in Europa. La Francia ha importato meno scarpe asiatiche (-15% in volume, -10% in valore) rispetto al 2022. Ecco perché Alliance France Cuir nota uno spostamento del commercio verso l’Europa. Una deduzione suffragata dall’aumento dei prezzi medi di export e import. (mv)
Leggi anche: