Circa 55 mila lavoratori dell’industria conciaria convergeranno sabato a Kanpur, capitale dello stato indiano dell’Uttar Pradesh (Nord del Paese), per protestare contro l’ordinanza che impone la chiusura di circa 400 concerie durante il Maha Kumbh Mela. Quest’ultima è una festività religiosa induista che prevede abluzioni nel Gange per 10 milioni di pellegrini. Si celebra ogni tre anni in una tra quattro diverse città indiane (Haridwar, Allahabad, Nasik e Ujjain), per cui ogni singola città la ospita ogni dodici anni. L’ordinanza impone la chiusura degli impianti dall’11 gennaio al 13 febbraio, dal 22 al 24 febbraio e dal 3 al 6 marzo.
India, festa religiosa blocca 400 concerie
Rajendra Jalan, presidente del Council for Leather Exports, ha precisato che “esistono 406 concerie nell’area di Kanpur e quelle che producono croste o pelli rifinite sono funzionanti”, ma non le aziende che hanno bisogno di gestire le fasi di riviera. “Dopo l’ordinanza del governo, quelle concerie hanno chiuso e i dipendenti sono sull’orlo della fame” ha dichiarato Netram, presidente della locale associazione conciaria, perché i dipendenti non ricevono stipendio da tre settimane nonostante le sollecitazioni del ministero del Lavoro.
Le concerie sono visitate di notte da ispettori della salute e le sezioni a uso idrico vengono chiuse se scoperte operative.
L’area conciaria di Kanpur, definita la città della pelle, è responsabile del 25% dell’esportazione indiana e molti conciatori si sono lamentati che l’ordinanza li ha costretti a non poter rispettare i contratti con i manifatturieri di Chennai e Agra. (p.t.)