Leggendo la stampa locale, si apprende che il primo ministro indiano, Nerendra Modi, si è pubblicamente complimentato con il governo dell’Uttar Pradesh (guidato dal suo stesso partito, il BJP) per come ha gestito il recente Kumbh Mela. Peccato che le misure previste per lo svolgimento della festività religiosa induista, imponendo di fatto oltre 3 mesi di chiusura alle aziende, abbiano praticamente stroncato la concia di Kanpur e dintorni, senza che per il settore si vedano i presupposti per la ripartenza. Stando a quanto riporta Hindustan Times, le autorità locali sono talmente compiaciute degli esiti del modello Kumbh Mela per il Gange, che vorrebbero replicarlo per il fiume Yamuna: il Tribunale per i Reati Ambientali (NGT) e l’autorità per il contrasto all’Inquinamento (CPCB) avrebbero già tenuto un incontro sul tema. Fin qui siamo alla cornice di intenzioni, non sappiamo a che cosa stiano lavorando. Ma sappiamo che il fiume Yamuna, il più importante affluente del Gange, è quello che, dopo aver attraversato Nuova Delhi, attraversa il distretto di Agra, uno dei motori della scarpa indiana. I calzaturifici drizzino le antenne.
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