In India la pelle prepara la Fase 2. Il governo Modi ha stabilito che le industrie del settore possono riprendere l’attività al 50% fino al 31 maggio. Una notizia accolta positivamente dagli operatori, che tuttavia evidenziano la necessità di tornare al 100% della produzione il prima possibile. Secondo alcune stime ci vorranno 3 o 4 mesi. E tra i 6 e gli 8 per stabilizzare l’intera industria. Ma qualcosa potrebbe cambiare per sempre.
La pelle prepara la Fase 2
“Accogliamo con favore la decisione del governo di consentire alle industrie di operare con il 50% del personale nella maggior parte dei distretti fino al 31 maggio – spiega a thehindu.com il presidente del Council for Leather Exports, Panaruna Aqeel –. Tuttavia, aprile, maggio e giugno sono mesi di picco della domanda ed è importante riprendere la produzione al 100%”. Complessivamente l’associazione di categoria stima che il lockdown causerà la perdita di 1 miliardo di dollari di fatturato al settore, che ogni anno esporta merci per 5 miliardi.
Il ritorno nelle fabbriche
Perché il settore torni a pieno regime ci potrebbero volere fra i 3 e i 4 mesi. Mentre per una stabilizzazione dei vari distretti ce ne potrebbero volere tra 6 e 8. Questo perché oltre al via libera all’attività industriale, serve che il Governo consenta ai cittadini di spostarsi tra i diversi territori. Molti operai delle concerie, situate in distretti industriali, hanno fatto ritorno nei loro villaggi di origine in seguito al lockdown. Nel frattempo la speranza degli industriali è che la domanda estera, soprattutto quella europea, riprenda. E che solo una piccola parte sia andata definitivamente perduta, attirata da Paesi confinanti come il Vietnam che sono già ripartiti.
Misure alternative
Per questa ragione c’è chi sostiene la necessità di promuovere il Paese per attrarre investitori. Altri pensano di orientare la produzione alle calzature non in pelle. Tra questi vi è Raj Kumar Gupta, presidente della Confederazione dell’industria calzaturiera indiana, che – come riporta thehindubusinessline.com – durante un webinar della categoria ha proposto l’idea di creare un grande cluster riunendo governo e industria. (art)
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