Le aspettative di CLE (Council for Leather Exports), l’agenzia indiana di promozione dell’area pelle, sono più che positive. Il fatturato estero della concia di Nuova Delhi, sostengono, è previsto in crescita del +5/6% su base annua. “Fino a novembre il trend del settore è stato positivo – sono le dichiarazioni del presidente di CLEA riportate da The Hindu Business –. Ci auguriamo che i risultati a fine anno fiscale (31 marzo, ndr) siano confermati”. L’agenzia snocciola i punti di forza del settore indiano (uno dei patrimoni bovini più ricchi del mondo e una manifattura assai competitiva dal punto di vista del costo) e individua una grande opportunità di business: fin qui il mercato chiave è stato l’Unione Europea, che vale più del 50% dell’export. La guerra commerciale tra USA e Cina consente al Paese di trovare un nuovo ruolo come intermediario tra i due contendenti. L’analisi di CLE, ci permettiamo di appuntare, soffre di una piccola amnesia. L’agenzia dimentica le traversie di uno dei principali distretti conciari del Paese. Ci riferiamo a Kanpur–Unnao, obbligato per la festa religiosa del Kumbh Mela a chiusura trimestrale dal governo dell’Uttar Pradesh. Da quando? Dallo scorso dicembre.
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