Italian Leather, che è in concordato preventivo, evita il licenziamento collettivo. E continua la ricerca di un investitore. In lizza ci sarebbero un’azienda calzaturiera leccese e una realtà imprenditoriale del Nord del settore automotive. In attesa che si sblocchi qualcosa, la conceria di Monopoli (Bari) e le organizzazioni sindacali hanno congelato per un altro anno i 70 esuberi previsti. Una mossa che, dicevamo, evita il licenziamento collettivo. Gli ammortizzatori sociali sono stati prorogati fino al 26 giugno 2024.
Evitato il licenziamento collettivo
Il 4 maggio scorso il Tribunale di Bari ha ammesso Italian Leather alla procedura di concordato preventivo. La crisi del settore automotive, avviata nel 2016, ha messo in difficoltà la conceria pugliese. Nel 2020 Italian Leather aveva prospettato 80 esuberi su 180 posti di lavoro. E aveva avviato la produzione di pellami destinati alla pelletteria. Secondo quanto riporta la fonte sindacale Collettiva, gli esuberi sono passati a 70. Per loro è stato scongiurato il licenziamento collettivo. Percepiranno gli ammortizzatori sociali fino al 26 giugno 2024. Entro tale data la conceria si è impegnata a non licenziare ma potrà concludere accordi per incentivare l’esodo.
Le offerte
Intanto emergono novità su quella che viene prospettata come l’unica soluzione in grado di salvare azienda e posti di lavoro. E cioè l’arrivo di un soggetto che investa e rilevi l’azienda. Secondo fonti sindacali erano pervenute tre manifestazioni di interesse. Una, però, sarebbe stata ritirata. Le due rimaste sarebbero di un’azienda calzaturiera leccese e di una realtà imprenditoriale del Nord Italia dell’automotive. Questa seconda proposta, secondo rumors, sarebbe l’affitto di ramo d’azienda per 18-24 mesi. Sempre Collettiva scrive che la pelletteria avrebbe migliorato i conti di Italian Leather ma non a tal punto da farle cambiare rotta. Per cui, ad oggi, l’unica soluzione è l’arrivo di un acquirente. (mv)
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