La calzatura cresce, la pelletteria è magmatica: il mercato è in fermento a Lineapelle93

Timida, ma si vede all’orizzonte la ripresa. È questa l’impressione che emerge lungo i corridoi di Lineapelle93, tra gli stand dei quasi 1.300 espositori presenti. “Dei segnali positivi ci sono”, spiega Roberto Moroni della conceria Italiana di Castelfranco di Sotto (Pisa), il quale ha visto “gli impulsi migliori arrivare dal settore calzaturiero”. Il 2017 è stato un buon anno “a partire da fine maggio e poi per tutto giugno, luglio, agosto e ottobre” spiegano allo stand della conceria Beschin di Chiampo (Vicenza), dove la stima è di “ripetere i risultati del 2016”. A cogliere “segnali positivi” è anche Flavio Fetta della conceria Claudia di Chiampo (Vicenza), che auspica però “un sostegno maggiore da parte del mondo della politica” dato che “sappiamo di molte aziende in difficoltà, al di là del distretto veneto”. Quali i prodotti più richiesti? “Dopo un periodo che ha visto i tessuti sulla cresta dell’onda, c’è voglia di pelle” riprende Moroni, mentre Simona Cecere della conceria Carisma di Solofra (Avellino) spiega che “la pelletteria, così come l’abbigliamento di fascia alta, ci dà grandi soddisfazioni” anche se “quello di oggi è un mercato frastagliato, dove non ci sono più i volumi e la continuità di ordinativi del passato”. “Da sempre lavoriamo molto con la crosta, arrivando al top di gamma, ma ultimamente il prezzo del fiore sta cambiando gli equilibri” continua Fetta, che prevede un “sicuro ritorno della crosta nel prossimo futuro, ma per il momento è importante essere capaci di diversificare, cosa che ci stiamo impegnando a fare”. (art/rp)

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