La concia (a volte) è anche un gioco: da Atlas a Tropico 6, i videogame dove la pelle fa parte della strategia

Quaranta unità di fibre, 35 di pelle, 40 di Keratinoidi, 20 di metallo e 120 legno. Sono le risorse necessarie per edificare una conceria in Atlas, uno dei più conosciuti videogame di ruolo multigiocatore. Costruire una conceria in Atlas è un passaggio determinate per continuare l’avventura utilizzando il proprio personaggio, che nelle diverse fasi del gioco vive avventure fantastiche combattendo con altri giocatori reali e connessi alla stessa rete. Conciando le pelli si possono infatti creare vele per le imbarcazioni, armature e tamburi per le battaglie. Tuttavia, Atlas non è l’unico gioco in cui la lavorazione della pelle riveste un ruolo importante. Altri esempi sono rappresentati da “Ark – Survival Evolved Mobile“, in cui il giocatore inizia la sua avventura sprovvisto di qualsiasi strumento e deve sopravvivere in un mondo ostile popolato da dinosauri e altre creature preistoriche. In questo caso per poter costruire una conceria è prima necessario raggiungere il livello 25, accumulando esperienza e risorse. A quel punto lavorando la pelle sarà possibile creare diversi oggetti come le selle per cavalcare i diversi tipi di dinosauro, stivali, guanti, pantaloni e sacchi a pelo, tutti indispensabili per affrontare al meglio le avventure. Tra i videogame più recenti in cui sono stati dedicati dei capitoli alle concerie troviamo “Conan Exiles” e “Tropico: 6″. Anche nel caso di “Conan Exiles” l’obiettivo è sopravvivere sconfiggendo nemici e creature ostili in un’epoca preistorica. Conciare la pelle diventa così fondamentale per ottenere una miriade di armature e armi, tanto più efficaci quanto più viene incrementato il livello della conceria. Per ottenere la pelle bisogna cacciare animali come orsi, rinoceronti ed elefanti. “Tropico: 6” è la sesta versione di un fortunatissimo videogioco gestionale in tempo reale sviluppato da PopTop Software e pubblicato da Gathering of Developers. Il protagonista del gioco è “El presidente”, e è alla guida di una nazione di fantasia situata ai Caraibi e chiamata “República de Tropico”. In questo caso l’avventura è ambientata negli anni Cinquanta e il giocatore è chiamato ad amministrare il Paese resistendo a corruzione e rivolte rendendo il proprio popolo il più soddisfatto possibile, fornendo educazione, ricchezza e divertimento a tutti. Il gioco è appassionante ed è reso più complicato dal fatto che non sempre i cittadini si comportano in maniera razionale. In questo caso le concerie hanno una doppia funzione: da un lato consentono di creare occupazione (ciascuna impiega 6 dipendenti) e dall’altro di produrre beni di consumo utilizzando il pellame – soprattutto di rettili – da rivendere alle case di moda e ottenere così dei profitti che arricchiranno la popolazione rendendola più felice e aumentando le chances di “El presidente” di essere rieletto. Uno dei mondi virtuali più famosi in cui le concerie hanno però visto la luce è forse quello di Minecraft. Diffusissimo videogame nato a metà degli anni Duemila, nel 2010 ha visto comparire insieme mucche e concerie. In questo caso la pelle conciata serve esclusivamente per creare dei capi d’abbigliamento per il personaggio protagonista nelle fasi iniziali del gioco: 5 pelli per un cappello, 8 per una tunica, 7 per un paio di pantaloni e 4 per gli stivali. Una protezione di base dagli attacchi dei nemici. (art)

Nella foto, uno screenshot da Tropico 6

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