La concia bengalese soffoca: ordini sospesi, debiti da pagare

La concia bengalese soffoca: ordini sospesi, debiti da pagare

Ordini sospesi e debiti da pagare. La concia bengalese soffoca. Con i mercati bloccati, molte aziende stanno accumulando pellame grezzo nei propri magazzini. E le mancate vendite impediscono agli imprenditori di pagare i mutui agli istituti di credito. Un corto circuito che rischia di mandare a gambe all’aria una significativa parte dell’industria nazionale della pelle.

La concia bengalese soffoca

Parlando a thedailystar.net, il presidente della Bangladesh Tanners Association (BTA), Shad Ahmed, ha spiegato le difficoltà del settore. Una crisi cominciata già un anno fa quando molti commercianti portarono in discarica migliaia di pelli perché incapaci di venderle a un prezzo adeguato. In quel periodo le concerie non hanno potuto pagare i grossisti che a loro volta non saldavano i propri fornitori. “Ma ora la situazione potrebbe essere persino peggiore” ha spiegato Ahmed al quotidiano bengalese. L’associazione ha chiesto al governo lo stanziamento di un fondo da circa 63 milioni di euro da destinare alle concerie e l’annullamento degli interessi dovuti sui prestiti precedentemente erogati dalle banche alle aziende.

Crollo degli ordini

Ahmed ha spiegato che Spagna, Italia, Hong Kong e Corea del Sud sono i 4 principali mercati di destinazione delle pelli bengalesi. I quattro Paesi pesano per il 60% sull’export: in questi mesi i loro ordini sono scesi del 40%. Parallelamente, la domanda dalla Cina resta stabile, ma i prezzi offerti sono molto più bassi. E così molti conciatori vendono lì le loro pelli a un prezzo inferiore anche del 40%.

 

 

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