La parola chiave è: unanimità. Il sottotesto, ripetuto più volte dagli imprenditori solofrani con i quali abbiamo dialogato, è: “Mai come questa volta”. Del resto, non può essere altrimenti. Dopo anni di stand by burocratici che hanno contribuito a complicare la potenzialità evolutiva del distretto campano, ora l’impianto di depurazione attende l’imminente avvio dei lavori per il “contenimento delle emissioni in atmosfera”. Lavori che la Regione Campania ha consegnato il 1° giugno 2023 e che, quindi, aprono, dopo l’attesa biblica di 6 anni, una nuova fase per la concia solofrana. Fase che, come dice Pietro Lanzara di D. L. Leather, richiede “un cambio di rotta”. Una sorta di inversione a U che la concia di Solofra dichiara di essere pronta ad affrontare all’unanimità. Questo perché, mai come questa volta, a Solofra è presente, commenta Umberto Vignola di Conceria Vignola “una nuova classe industriale che è coesa nel perseguire obiettivi prefissati”.
La concia di Solofra all’unanimità
È qualcosa di necessario. Qualcosa che richiede che anche strutture consortili come quelle del depuratore tengano il passo di quelli che i conciatori solofrani definiscono “sforzi e investimenti a livello aziendale fatti nonostante le difficoltà del mercato”. Il cambiamento delle concerie è “sostanziale”. Ora tocca al contesto in cui operano le infrastrutture che riguardano il ciclo delle acque in primo piano. “Codeso (Consorzio Solofra Depurazione, che conta 46 concerie iscritte, ndr) ha intenzione – dice Felice Maffei di Carisma e assessore alle Attività Produttive di Solofra a cui fa eco Mario De Maio (DMD), presidente della Sezione Concia di Confindustria Avellino – di intraprendere il percorso di affidamento, previo ammodernamento, dell’impianto di depurazione di proprietà regionale e la cui gestione è affidata a Cogei. A differenza della fognatura industriale, gestita da Codiso”.
Così gestiremo la depurazione
Un percorso che potrebbe avere tempi lunghi, ma che possiede una precisa e immediata finalità. “Dimostrare la volontà di fare un salto di qualità – continua Lanzara – di non voler dipendere da nessuno, di assumersi responsabilità che, di fatto, già abbiamo”. Come spiega Lucio Guarino di DLG, questa proposta è un modo per valorizzare il fatto che nel distretto solofrano sta cambiando anche il volto dell’imprenditoria. “Più giovane, laureata, con una visione più manageriale e che, soprattutto, crede nel settore”. In tutti i sensi. “Di fatto – continua Lanzara – oggi siamo responsabili, ma non abbiamo il controllo di questa responsabilità. Ora la concia di Solofra lo richiede, come non mai, all’unanimità. Così garantiremo trasparenza ed efficienza a tutela del territorio e nei confronti dei clienti”.
Lo step in più
Così, “confidiamo che l’Amministrazione Comunale – dice De Maio – e la Regione ci diano sostegno”. Anche perché, sul tavolo di Solofra è aperta un’altra importante possibilità. Riguarda l’inserimento del distretto nelle aree ZES (Zone Economiche Speciali) la cui firma potrebbe essere estremamente prossima. E che potrebbe, una volta sancito, “dare una spinta formidabile alla concia di Solofra e a tutto il suo indotto, diventando attrattivi anche all’esterno del nostro territorio”.
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