Sette generazioni. Ma ora il lungo viaggio della dinastia conciaria dei Wright sembra destinato a fermarsi. Anthony Wright è un conciatore, titolare della Barrhead Kid Company. È nipote e poi figlio di conciatori. Rappresenta la settima generazione alla guida dell’azienda di famiglia, originariamente nata in Inghilterra ma poi spostatasi in Scozia. I suoi figli, però, non seguiranno le sue orme. Tutto ciò anche per la grande fatica che ora occorre per vendere i propri prodotti a causa del boom delle importazioni da altre parti del mondo. Cina in particolare.
La dinastia conciaria dei Wright si arresta
“Per molto tempo abbiamo realizzato il camoscio più nero di chiunque altro. Eravamo un grande fornitore per Marks & Spencer, che utilizzava il nostro camoscio per le scarpe. Ma dipendevamo da alcuni grandi clienti ed era difficile sfuggire a questo – racconta l’imprenditore 61enne al Sunday Post -. Penso che i negozi delle High Street meritino tutto ciò che gli capita. Hanno preso i nostri prodotti, li hanno caricati di prezzo solo per cercare di massimizzare il loro profitto. Ci hanno lasciato senza lavoro e hanno distrutto l’industria, ma l’hanno venduta come scelta dei clienti. Ora se la Cina decidesse di smettere di fabbricare scarpe, saremmo scalzi tra tre mesi“.
La storia
Wright gestisce la conceria aperta in Scozia negli anni ’30 da suo nonno appena fuori dalla città di Uplawmoor. Il viaggio nel mondo conciario della famiglia Wright inizia però in Inghilterra, a Worcester. Qui gli antenati di Anthony avevano aperto la prima azienda. Il nonno Percy “aprì una conceria in cui lavorava pelle di capra importata dall’Africa orientale, poi utilizzata per realizzare calzature da donna esportate in tutto il mondo – continua Anthony dalle pagine del quotidiano -. Ha costruito un business di grande successo. Mio padre John è subentrato nel 1970″. Poi fu la volta di Anthony. Quando subentrò la conceria aveva ancora 50 dipendenti e le pelli arrivavano dal Nord Africa. Anthony ha introdotto la concia chrome free e ampliato l’attività realizzando borse su misura con il proprio marchio Barrhead Leather. Prodotti fatti anche con pelli di cervo che altrimenti finirebbero in discarica, contrariamente a quanto avveniva in passato quando venivano utilizzate in maniera molto più diffusa. Un modo per fronteggiare la crescente importazione di prodotti finiti dalla Cina. Ma anche per tenere viva la sua passione per questo lavoro che cerca di tramandare anche attraverso dei corsi. (art)