La fiera di Lahore casca in un buon momento per la pelle pakistana

La fiera di Lahore casca in un buon momento per la pelle pakistana

L’ultima edizione del Pakistan Mega Leather Show (Lahore Expo Centre, 28-30 gennaio) è cascata a fagiolo. Perché la pelle pakistana vive un momento d’oro. Nella prima metà dell’anno finanziario, le esportazioni di prodotti in pelle hanno conosciuto un incremento del 9,41% su base annua. L’incremento maggiore riguarda l’abbigliamento. Molto positive anche le vendite di pelle. Nel corso del 2021 le concerie di Islamabad hanno venduto all’estero il 14% di pelli in più. Le vendite restano lontane dal miglior periodo, risalente al 2007-2008, ma secondo gli operatori del settore, le agevolazioni introdotte dal governo aiutano il settore a riguadagnare quei risultati.

Il buon momento della pelle pakistana

Il Pakistan Bureau of Statistics ha diffuso i dati sulle esportazioni della filiera nella prima metà dell’anno finanziario. Tra luglio e dicembre, come riporta pakobserver.net, il Pakistan ha venduto all’estero prodotti in pelle per 319,79 milioni di dollari, contro i 292,27 milioni incassati un anno prima. L’incremento è del 9,41%. La crescita della domanda ha riguardato soprattutto l’abbigliamento, che ha visto passare gli incassi dai 152,88 milioni del primo semestre 2020-2021 ai 167,76 milioni del semestre più recente. In questo caso la crescita è del 9,73%.

 

 

La pelle verso gli antichi fasti

Anche i conciatori sono soddisfatti. Secondo il rapporto annuale di Pakistan Tanners Association, il fatturato estero delle concerie pakistane è cresciuto del 14% su base annua. In termini assoluti, le aziende pakistane hanno venduto pelli per 833 milioni di dollari. Un buon risultato che però è ancora lontano dai 1,25 miliardi che avevano incassato nel 2008. “Ma grazie alle attuali politiche del governo come le piattaforme digitali, il rimborso dell’imposta sulle vendite e il prezzo in dollari, torneremo a quei livelli”, dice Agha Saiddain, ex presidente PTA, a Pakistan Today. Il margine per migliorare, insomma, ci sarebbe. “Attualmente stiamo utilizzando solo il 50% della nostra capacità di concia – continua -. C’è margine, e il tempo necessario per crescere non è tanto”. (art)

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