La parabola di Piñatex dimostra che no, a parole non vale tutto

La parabola di Piñatex dimostra che no, a parole non vale tutto

C’è voluta tutta la caparbietà di Cotance per arrivare al risultato. A emendare, cioè, un portale della Comunità Europea del materiale insultante l’industria conciaria che ospitava. Certo, i più cinici diranno: si è vinta una battaglia, non la guerra contro la prosopopea dei materiali alternativi. Ma, intanto, il risultato c’è. Perché la parabola di Piñatex all’ultima edizione dell’European Inventor Award dimostra che, quando la propaganda vegana incontra la giusta opposizione, non la passa liscia. Anche le chiacchiere hanno un limite.

 

 

La parabola di Piñatex

La vicenda la raccontiamo nel dettaglio nel numero 7/8 – 2021 de La Conceria. La si può riassumere per sommi capi così. In primavera Carmen Hijosa, ideatrice di Piñatex, risulta tra i candidati (sezione PMI) all’European Inventor Award 2021. A indire la manifestazione è EPO, cioè l’ufficio brevetti della Comunità Europea. Cotance, la sigla che rappresenta a Bruxelles le associazioni europee della concia, nota però che Hijosa, nel presentare il proprio prodotto, usa argomenti faziosi a discreduto della pelle. Materiale naturale che Piñatex vorrebbe sostituire. Il problema, è l’obiezione di Cotance, non sta solo nella partigianeria dell’imprenditrice. Ma nel fatto che EPO non abbia svolto il proprio dovere di filtro, lasciando che il proprio sito ospitasse tante inesattezze e diffamazioni.

Clicca qui per leggere il servizio de La Conceria sulla candidatura di Hijosa all’European Inventor Awards

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