Premessa (tratta dalla presentazione dell’evento di cui tratta questa news): “Negli ultimi anni le imprese intenzionate a commercializzare un proprio prodotto come green si sono trovate di fronte alla scelta tra una serie sconcertante di metodi, iniziative e strumenti, spesso faziosi, inefficienti e poco trasparenti. Questa caratteristica ha portato confusione tra clienti e operatori, trasformandosi in un ostacolo per la circolazione di prodotti verdi nel mercato europeo”. Oggetto: la Product Environmental Footprint (PEF), e le regole di categoria specifiche per i diversi settori industriali, le Product Environmental Footprint Category Rules (PEFCR). Se ne parlerà in modo approfondito a Lineapelle95, il 26 settembre (dalle 14.00, LEM Ponte dei Mari lato Pad. 22, partecipazione gratuita), nell’ambito della Conferenza Internazionale dal titolo “Impronta ambientale di prodotto europea: una nuova sfida per la filiera della pelle e della moda”, organizzata da UNIC – Conceria Italiane, Cotance e CNR in collaborazione con Commissione Europea. “Obiettivo dell’evento è presentare i traguardi raggiunti dall’area pelle e dall’industria della moda in questo ambito, illustrandone le prospettive future in termini di certificazione e di policy a livello europeo e nazionale e analizzando le possibili sinergie con strumenti simili già presenti sul mercato. In risposta a questa problematica la Commissione Europea ha lanciato il progetto Single Market for Green Products, che ha visto la partecipazione diretta del settore conciario europeo. L’iniziativa nasce dalla necessità di stabilire un metodo unico per la valutazione dell’impatto ambientale di prodotto”. Intervengono (oltre agli organizzatori): MIP Politecnico di Milano, Scuola Superiore S. Anna, Cycleco e ICEC. A seguire a prevista “una tavola rotonda con brand clienti, concerie, fornitori di prodotti chimici e tecnologia”.
La PEF, questa sconosciuta: a Lineapelle95 la Conferenza Internazionale per fare il punto della situazione
