Sviluppo del settore su scala globale, incremento di import ed export, cooperazione e investimenti transfrontalieri. La pelle cinese si consola con le opportunità di RCEP. Già, perché a Occidente il rinsaldarsi delle relazioni tra USA e UE implica la marginalizzazione di Pechino. E allora alla Repubblica Popolare tocca guardare a Oriente. RCEP è il programma di collaborazione commerciale tra 15 Paesi dell’area Asia-Pacifico. Secondo il segretario di CLIA, associazione della concia cinese, i vantaggi per la pelle riguardano la facilità nello spedire e ricevere merci. Non solo: anche i prezzi delle materie prime. Al contempo, però, il segretario CLIA immagina che tali dinamiche possano aumentare la concorrenza tra i Paesi aderenti.
I vantaggi del RCEP
Come riporta leatherbiz.com, il segretario di CLIA ha pubblicato un rapporto che analizza i benefici per la pelle cinese derivanti dall’ingresso nel RCEP. Tre sono quelli chiave: sviluppo del settore su scala globale, incremento di import ed export, cooperazione e investimenti transfrontalieri. Tanto che i 15 Paesi dell’area Asia-Pacifico aderenti intendono diventare “il centro di produzione e consumo dell’industria della pelle e delle calzature più competitivo al mondo”. L’accordo dovrebbe comportare un aumento delle importazioni di pelle grezza da parte di Cina e Vietnam. I materiali finiti, invece, dovrebbero andare verso Giappone e Corea. Gli accordi commerciali, secondo il rapporto, faciliteranno gli scambi. E al contempo spingeranno la cooperazione tra produttori. La riduzione dei costi inoltre dovrebbe far incrementare la domanda.
Le sfide
Chen individua anche possibili problemi. Su tutti l’aumento della concorrenza sui mercati locali tra i Paesi aderenti. Ciò sarebbe dovuto soprattutto alla trasversale riduzione dei prezzi. Per ovviare alla possibilità, il segretario CLIA propone di definire un tasso di aggiornamento tecnologico per il settore, cosa che aiuterà le imprese anche sui mercati internazionali. (art)
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