Versatile, mutevole, poliedrica. Alla domanda lanciata sulla copertina del nostro ultimo memsile (“La pelle è disruptive?”) hanno risposto gli studenti di Polimonda Firenze e Università IUAV di Venezia, presenti a Lineapelle 97 con i loro progetti. Il punto di vista dei giovani designer si snoda tra il carattere del materiale come “disruptive per natura”( riferendosi alla sua anima ecosostenibile) e alle potenzialità “dirompenti” della pelle in senso stilistico.
Perché è circolare
“La pelle è sicuramente disruptive – ha detto Andrea Bertello, studente dell’Università IUAV – perché nelle preoccupazioni ambientaliste, di sostenibilità e circolarità, è importante sapere che il materiale arriva dall’industria alimentare”. “Ci vuole più consapevolezza e conoscenza – ha commentato Gaia Giomarelli, studentessa Polimoda -. C’è tanta confusione sul processo di lavorazione della pelle. Ci vorrebbe un incentivo a scoprire cosa c’è dietro, una sorta di backstage di cosa succede nel dietro le quinte della pelle, così in molti capirebbero”.
Perché è affascinante
“Sono stata introdotta alla pelle l’anno scorso e ho scoperto un fascino che non conoscevo – dice Emma Maiorino, studentessa IUAV – rispetto al tessuto che mi da sempre le stesse sensazioni. La pelle è molto affascinante. È possibile utilizzarla in tante maniere diverse, darle una strutturalità, accostarla e mescolandola a materiali diversi, creando movimento”. Nel progetto della sua collega Anna Basso, invece, una rivisitazione dell’antica valigeria attraverso la pelle naturale. “Per trasformare in modo moderno e attuale l’idea di valigia rigida di un tempo, ho usato una pelle in crust molto morbida”, ci ha raccontato. “La pelle può avere un carattere controcorrente nel suo utilizzo – ha detto Nicholas Ceschin -. Nel mio progetto io ho lavorato sulle forme, giocando con i contrasti, utilizzando pelle pregiata di pitone in un modo dinamico abbinata alla lana scozzese”.
Perché versatile
“La pelle può essere molto versatile e fonte di ispirazioni per progetti e idee molto diversi – ha aggiunto Costanza Motta della Conceria Motta Pelli, che ospita all’interno del suo stand alcuni capi realizzati da studenti dell’Istituto Marangoni di Milano -. La conferma l’abbiamo avuta con la collaborazione che abbiamo sviluppato quest’anno con questi giovani designer. Il progetto ha dato origine a capi molto innovativi. Hanno dimostrato che la pelle può essere sempre un materiale rivoluzionario che si lascia interpretare con tendenze, tematiche, idee nuove”.