Ora, nel momento in cui si scrive, in Austria le concerie possono ancora operare, entro i limiti imposti dalle autorità per ragioni di precauzione. E ordini da evadere ce ne sono ancora. La reazione della pelle austriaca a CRV c’è. Ma all’orizzonte si addensano nubi oscure, dovute alle incertezze di mercato e alle restrizioni adottate dai governi in tema di relazioni internazionali. Ne parliamo con Andreas Kindermann, CEO di Wollsdorf Leather e presidente di Cotance, sigla che rappresenta a Bruxelles le associazioni nazionali della concia.
In Austria non sono ancora in vigore misure di lockdown industriale. Ma in che condizioni lavorano le concerie?
Le concerie in Austria possono ancora operare nel rispetto dei regolamenti ufficiali. Vigono restrizioni che rendono al momento difficile, comprensibilmente, procedere con i lavori. Personale in quarantena e altre assenze limitano la disponibilità di forza lavoro. La domanda dei clienti comincia a calare ed una grande conceria austriaca ha già annunciato la riduzione delle operazioni per un periodo limitato.
Che cosa si prevede per i lavoratori?
Abbiamo fatto tutto il necessario perché la conceria sia un ambiente sicuro per i nostri dipendenti. Hanno mascherine, guanti e protezioni per gli occhi. La disinfezione dei locali è quotidiana e i turni sono gestiti in modo da ridurre i contatti. Le stesse pause sono spalmate per garantire i due metri di distanza.
Come si comportano i clienti, intanto?
I produttori automotive hanno già annunciato la chiusura in quasi tutte le fabbriche europee e nordamericane. Quindi affronteremo la riduzione dei volumi nei prossimi mesi. Per il settore sarà difficile reggere il rallentamento della vendita di veicoli. Per l’aeronautica e l’imbottito, intanto, scorgo lo stesso impatto negativo, che non sarà compensato dagli ordini futuri.
Il gruppo che dirige ha stabilimenti in Europa e Messico: qual è lo scenario?
Wollsdorf opera a pieno regime e lo farà almeno per le prossime tre settimane, in virtù degli ordini che abbiamo. Dopodiché dovremo adattare la produzione se, come ci aspettiamo, i clienti ridurranno le richieste.
Le relazioni lungo la filiera, a monte e a valle, sono ancora garantite?
La supply chain in Europa funziona. Le spedizioni oltremare si stanno facendo difficili invece, per la mancanza di container, mentre voli e movimentazioni portuali sono imprevedibili in numerosi Paesi.
Da presidente Cotance come valuta le prime reazioni delle autorità comunitarie?
La Banca Centrale Europea ha preso misure sufficienti per l’industria comunitaria. In ogni caso, ad oggi tutte le misure di tipo sociale e finanziario sono prese dalle autorità nazionali. Ritengo che sarebbe molto meglio se la Commissione Europea coordinasse l’approccio comune al lockdown industriale, alle chiusure dei confini, alle restrizioni ai trasporti. Cotance sostiene le organizzazioni nazionali con i migliori argomenti a livello locale e informando le autorità europee sull’impatto negativo delle restrizioni dei diritti europei all’industria della pelle.