La Russia fa sorridere l’export turco, l’area pelle del Marocco è stabile

Le esportazioni sostengono la filiera turca della pelle, mentre in Marocco ci si attende un 2019 in linea con il 2018. Nel corso dei primi quattro mesi dell’anno in Turchia il settore ha registrato vendite all’estero per 585 milioni di dollari (circa 520 milioni di euro), mostrando così una tendenza in leggera crescita. Come riportato da Leatherbiz.com, tra il 2016 e il 2018 l’industria della pelle ha ottenuto ricavi dalle esportazioni per una cifra compresa tra 1,5 e 1,6 miliardi di dollari (circa 1,4 miliardi di euro) e i dati del primo quadrimestre del nuovo anno farebbero ben sperare, con prospettive di chiudere il 2019 tra 1,7 e 1,8 miliardi di dollari (circa 1,5 miliardi di euro). A trainare il settore sono state le calzature, che tra gennaio e aprile hanno registrate vendite all’estero per 390 milioni di dollari (346 milioni di euro), mentre la pelletteria ha incassato 77 milioni (68 milioni di euro) e le esportazioni di pellame hanno toccato i 72 milioni (64 milioni di euro). Il miglior cliente delle aziende turche della filiera è stata la Russia, con 93 milioni di dollari spesi in quattro mesi, vale a dire più del 15% del totale e più del doppio rispetto ai 45 milioni spesi dall’Italia e ai 42 della Germania. Seguono Iraq (circa 28,4 milioni di euro), Regno Unito (circa 19,5 milioni) e Romania (circa 18,6 milioni). Hanno invece registrato un incremento dell’1,7% le esportazioni di “Tessile e pelle” realizzate dal Marocco nel primo trimestre dell’anno. Secondo i dati diffusi dalla Bank Al-Maghrib, la banca centrale del Paese nordafricano, tra gennaio e marzo le aziende del settore hanno venduto merce per 9,8 miliardi di dirhams (901 milioni di euro) contro i 9,6 (883 milioni) del primo trimestre 2018. L’apporto maggiore è stato portato dall’abbigliamento confezionato e dalla maglieria (circa 740 milioni di euro) mentre il comparto calzaturiero ha contribuito per 764 milioni di dirham (70,2 milioni di euro), 81 milioni in meno rispetto all’anno precedente, corrispondenti a un calo del 9,6%. Parallelamente nel corso del mese di aprile l’istituto governativo ha condotto un’indagine intervistando sulle aspettative per il futuro prossimo circa 400 imprenditori del settore industriale dai quali è emersa un’impressione generale di un ristagno dell’economia, mentre per la filiera della pelle il 64% degli imprenditori si attende un anno grossomodo in linea con i precedenti. Spaccato il resto degli intervistati: per il 16% il 2019 sarà un anno migliore del precedente, per il 19% sottotono. (art)

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