Per l’89,4% delle concerie e delle parti sociali intervistate, la salute e la sicurezza in conceria sono una priorità del settore. Il primo risultato della “due diligence for healthy workplaces in tanneries”, condotta da Cotance, la federazione europea della concia, e dalla piattaforma sindacale IndustriALL (con il sostegno dell’Unione Europea), è la certificazione della consapevolezza dell’area pelle: nessuno sottovaluta l’importanza del rispetto degli standard di sicurezza sul luogo di lavoro, anzi. Non solo. Dalle risposte dei 238 soggetti da tutta Europa (concerie, fornitori, produttori di manufatti in pelle, stakeholder) che rappresentano il campione della ricerca presentata oggi a Bruxelles presso la sede di Cotance, si evince che il rispetto e l’implementazione degli strumenti di sicurezza in conceria sono un elemento di competitività sul mercato: il 76,6% dei produttori e gruppi retail dichiarano che interromperebbero subito o dopo pochi solleciti i rapporti con un fornitore che non offre garanzie sugli standard di sicurezza nella sua azienda. Per questo proprio i clienti delle concerie, che già dichiarano di monitorare le condizioni di sicurezza sul lavoro in tutte (23,3%) o oltre la metà (30%) delle concerie loro fornitrici, rappresentano un importante stimolo all’implementazione delle best practices. “Dalla survey, realizzata con l’università di Northampton, emerge un quadro europeo positivo – dichiara Gustavo Gonzalez Quijano, segretario generale di Cotance (in foto) -, dove però vigono ancora disomogeneità su cui c’è bisogno di intervenire, mentre gli operatori possono trovare in OiRA, il tool interattivo di autovalutazione degli standard di sicurezza in conceria appena aggiornato, uno strumento di armonizzazione internazionale”. “L’attenzione per le condizioni di lavoro in azienda è sempre stato un fattore chiave per l’industria conciaria italiana e per il suo sviluppo sostenibile – commentano da UNIC – Concerie Italiane -. Un impegno quotidiano che garantisce a clienti e consumatori una pelle prodotta non solo col minimo impatto ambientale, ma anche nel totale rispetto delle norme sulla sicurezza del prodotto e dei diritti dei lavoratori”.
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