“La storia della nostra azienda è particolare: è stata fondata da una donna e da sempre in essa le donne ricoprono ruoli delicati, per cui non ho incontrato difficoltà particolari”. Nota al grande pubblico come Conceria Martucci, per Sissi Sari è un orgoglio ricordare che il nome completo dell’azienda di famiglia è “Conceria Martucci Teresa”, la sua nonna.
La vostra azienda ha questa particolare caratteristica di essere stata fondata da una donna. Qual è il rapporto con il mondo femminile al suo interno?
“Non abbiamo mai fatto grandi distinzioni tra uomini e donne, nel senso che appartenere all’uno o all’altro sesso non ha mai rappresentato un fattore determinante nell’affidare degli incarichi in quanto da sempre puntiamo sulle persone. Credo che erroneamente si pensi alla conceria come un ambiente solamente maschile, infatti le donne sono tante e ricoprono ruoli delicati, nella lavorazione e nelle spedizioni, ad esempio”.
Lei ha mai incontrato difficoltà nel suo lavoro per il fatto di essere donna?
“Direi di no. Non in azienda e in questo settore, né lavorando con il mondo della moda che è molto abituato alla presenza femminile. Anzi, credo che proprio la moda possa rappresentare un propulsore per l’emancipazione femminile: penso alle tante donne che grazie ad essa riescono ad affacciarsi al mondo del lavoro e a scoprire nuovi Paesi. Paradossalmente ho scontato di più il fatto di essere donna, e soprattutto giovane, in altri campi in cui ho lavorato”.
Crede che le donne possano portare un valore aggiunto alla filiera?
“Sicuramente hanno un’attenzione maggiore nella cura dei dettagli, ma direi anche una visione di insieme che forse l’uomo non sempre ha. Questo vale nel nostro settore ma direi in generale nel mondo del lavoro”.
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