Anno difficile, il 2013, sul fronte acquisti. Nella relazione all’assemblea, il presidente Unic Rino Mastrotto ha ripercorso le dinamiche dell’offerta di pelli grezze: abbattimenti contratti del 3% e quotazioni rimbalzate del 25%. “Non è la prima volta e non sarà l’ultima, però questi giochetti al rialzo sono pericolosi. Chi sta a monte dovrebbe ragionare in termini più strategici, dovrebbe limitare la speculazione, immaginando cosa succederebbe se la clientela della conceria italiana decidesse di cercare alternative o nei materiali o nei fornitori”. Una parte dell’aumento del fatturato conciario dipende proprio dall’incremento dei costi all’acquisto: la produzione in metri quadri infatti è aumentata del 2,4% contro il 9,5% in valore. “Lavoriamo quantità simili al periodo posto a cavallo anni ’70-’80, ricaviamo come nel biennio 2006-07” ha osservato Mastrotto. Tra i distretti, in crescita il Veneto sull’export e la Toscana all’interno (principalmente per le grandi firme), mentre la Campania, pur soffrendo per le incertezze della sua specializzazione (ovicaprino), si difende esportando. (ag)
TRENDING