Ora che l’emergenza Coronavirus è in fase di rientro, le concerie cinesi riaprono. La situazione, però, non è delle migliori, non potrebbe essere altrimenti. Non si può ancora tornare ai pieni livelli di produzione, mentre per molte aziende si annunciano problemi di liquidità.
Le concerie riaprono
Come scrive The Sauer Report, le concerie cinesi lavorano a livelli operativi del 50-70%. Per molte di loro, specie quelle che producono pelli finite per il calzaturiero, si denunciano problemi di flussi di cassa. I clienti non hanno ancora ripreso a produrre a pieno ritmo e quindi non sono in grado di onorare i debiti. Qualcosa del genere accade anche alle concerie nella filiera della pelletteria. Perché si torni alla normalità è necessaria la ripresa del mercato cinese del prodotto finito.
Immagine tratta dal canale YouTube di PrimeAsia Leather
Leggi anche:
- Dai calzaturifici alle boutique: segnali di ripartenza dalla Cina
- ISA TanTec raddoppia in Vietnam, apre la conceria di Tay Ninh
- Cina, Nike ai suoi fornitori: “Evitare il lavoro forzato uiguri”
- Cina, uiguri al lavoro forzato nella supply chain di 83 brand
- Vietnam, Covid-19 spezza (ma non annulla) i piani della pelle
- Il colosso cinese Yue Yuen: la produzione riprende, retail al palo
- Cina, Lanxess e PrimeAsia riaprono: pelle (quasi) oltre Covid-19