Dal 2019 al 2021 (senza considerare il 2020, statisticamente irrilevante per via dei lockdown) gli incidenti sul lavoro nelle concerie europee sono calati del 16%. In quelle italiane, poi, grazie ai dati INAIL sappiamo che dal 2003 sono diminuiti del 60%. I trend statistici sono utili a comprendere i risultati conseguiti dal settore in tema di sicurezza sul luogo di lavoro. E, ancor di più, a individuare in quali direzioni servono nuovi investimenti per migliorarla. “È fondamentale per implementare la due diligence nelle catene di fornitura della pelle – commenta Gustavo Gonzalez-Quijano, segretario generale di Cotance –. Gli incidenti sul lavoro sono fallimenti con gravi conseguenze per tutti”.
La sicurezza nelle concerie europee
“Prendendo a campione i dati relativi a 7 Paesi europei – spiega Silvia Pedrana di UNIC – Concerie Italiane (in foto) –, nel 2019 si sono registrati 1.317 infortuni, mentre nel 2021 sono stati 1.102. Vale a dire che c’è stata una flessione di sedici punti percentuali, omogena tra gli incidenti sul luogo di lavoro e quelli in itinere”. La sicurezza dei lavoratori in conceria è stato l’oggetto del workshop Green Deal Leather – Towards Zero Adverse Impact of The European Leather Industry. A organizzarlo il 19 settembre nella cornice di Lineapelle 102 sono stati Cotance e industriAll nell’ambito del Dialogo Sociale. “Nel 2021 gli incidenti, per lo più di entità lieve, hanno avuto un’incidenza del 3,2% sul totale degli oltre 34.000 addetti della concia comunitaria – continua Pedrana –, in diminuzione rispetto al 3,4% del 2019”. La sicurezza dei luoghi di lavoro è importante oggi, of course, per il benessere e la salute degli addetti. Ma lo è ancor di più in prospettiva. Le parti sociali convergono sul fatto che, a fronte di una popolazione di lavoratori che invecchia, migliorare la sicurezza delle concerie vuol dire aumentarne l’attrattività presso i giovani che cercano impiego.
Leggi anche: