Dal 2001 al 2021. Un periodo abbastanza lungo da parlare, in statistica, di “serie storica”. Una trasformazione abbastanza clamorosa da legittimare l’espressione “impatto storico”. Su La Conceria n. 11 scriviamo del boom della pelletteria. Una esplosione di stile e di mercato che, come suggeriamo dal titolo, è da “Maneggiare con Cura”. Non potevamo mancare di calcolare, sulla base delle tabelle del Servizio Economico di UNIC – Concerie Italiane, come al traino di tale boom sono cambiate le quote di destinazione d’uso della pelle italiana.
Il calcolo dell’impatto storico
Sul numero 11 del nostro magazine abbiamo raccolto le voci dell’associazione di riferimento della borsa italiana, Assopellettieri. Dei brand, come Franzi 1864 e Bonino Napoli, che in questa crescita tumultuosa del settore difendono il proprio spazio di autonomia. Dei produttori che hanno investito le proprie risorse per diventare riferimenti del sourcing. E di una impresa, Industria Conciaria Masoni, che (anche) sulla spinta della borsa fonda la propria strategia di espansione. L’ultimo capitolo del nostro magazine, dicevamo, riguarda le variazioni delle destinazioni d’uso della pelle italiana. Vi diamo un indizio: “Nel 2001 il 13% (in volume) delle pelli conciate in Italia era acquistato da chi intendeva farne borse e accessori. Nel 2021 la stessa quota risultava pari al 30%”.
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