Un nuovo progetto di inclusione sociale e lavorativa per il Gruppo Mastrotto. Il gruppo conciario veneto ha avviato un percorso di “inserimento stabile e continuativo in azienda di persone in età lavorativa diversamente abili, con particolare attenzione alle persone con sindrome di Down”. Affiancato dalla cooperativa sociale Rinascere di Montecchio Maggiore e da Studio Progetto di Valdagno, che si sono occupate negli scorsi mesi della formazione e selezione dei candidati, Gruppo Mastrotto ha aperto un nuovo reparto produttivo per l’assemblaggio di campionari in pelle che, a partire dallo scorso settembre, accoglie 4 nuovi tirocinanti affiancati dagli operatori delle cooperative. Lo scopo ultimo è “realizzare un reparto con un livello di produttività in grado di renderlo sostenibile nel tempo”. Il progetto è stato presentato ieri ser, durante l’evento “People Next Level” presso Olivieri 1982 (Arzignano), da Chiara e Giovanna Mastrotto, insieme a Valentina Serri, trainer e coach motivazionale, con la testimonianza di Marco Ottocento, presidente della fondazione “Più di un Sogno”. Madrina di eccezione dell’evento: Nicole Orlando, campionessa paraolimpica, vincitrice di otto ori mondiali. “Con questo progetto – commenta Chiara Mastrotto, presidente del Gruppo – la nostra azienda intende rispondere al bisogno delle persone diversamente abili di inserirsi in modo stabile e continuativo nel mondo del lavoro e di offrire, attraverso la predisposizione di un reparto produttivo dedicato, opportunità concrete di inserimento lavorativo e di inclusione sociale. Sono convinta infatti che inclusione significhi integrazione, quell’integrazione che può consentire alle persone disabili di realizzarsi umanamente e professionalmente interagendo in maniera costruttiva con l’azienda e i colleghi. Allo stesso tempo ritengo che questa contaminazione non possa che giovare al resto dei dipendenti perché è grazie alla condivisione di esperienze e valori che le persone possono crescere. Per questo abbiamo attivato dei momenti formativi specifici per i dipendenti in previsione dell’inserimento di questi nuovi tirocinanti, invitando a sostenerli, senza però cedere alla tentazione di svolgere il lavoro al posto loro”.