Lineapelle, tornano gli asiatici: scopriremo con quali prospettive

Lineapelle, tornano gli asiatici: scopriremo con quali prospettive

Finalmente si può dire conclusa la stagione delle restrizioni ai viaggi dettati dal Covid. All’edizione 102 di Lineapelle tornano gli asiatici, grandi assenti nel 2021 e giunti col contagocce nel 2022. La speranza degli espositori raccolti a Fieramilano Rho per presentare la collezione invernale 24/25 è che il loro ritorno in fiera coincida con il ritorno degli ordini e dei consumi. Perché dai mercati orientali, Cina e Giappone in primis, passa buona parte della fortuna della pelle italiana.

Tornano gli asiatici

“Abbiamo incontrato clienti giapponesi che di persona non vedevamo dal 2019”, ci raccontano dagli stand di Lineapelle. E la cosa mette di buon umore, perché la congiuntura di mercato, come dimostrano i dati relativi al primo semestre 2023, non è facile e qualsiasi segnale positivo, come il risveglio dei buyer orientali, è ben accetto. “Speriamo che si sveglino i mercati giapponese e coreano, spariti negli ultimi anni – confida Francesco Giannoni di Tuscania –: per il nostro prodotto questi mercati sono fondamentali. Siamo fiduciosi”. “Europa e Giappone si confermano i principali mercati di riferimento – gli fa eco Emiliano Caponi, de Lo Stivale – seppure questo momento resta poco brillante”. “I nostri mercati comprendono Cina e Giappone – osservano da Conceria Yankee –. Sono più frammentati e numerosi rispetto al passato. Per il momento resta una complessiva incertezza, ma almeno le prime risposte da Lineapelle sembrano interessanti”.

 

 

Piano gli europei e gli statunitensi

Le intenzioni dell’est asiatico per le concerie italiane sono dirimenti. “Per il momento la Cina rimane sfuggente, perché da un lato è timida e dall’altro ci fa concorrenza – osserva Antonio Cioffi di conceria Co.Ti.Na. –. Si consideri che negli ultimi 18 mesi abbiamo completamente perso i mercati di Russia e Ucraina. Questa impasse non ci fa bene. Con il rialzo dei tassi e il rallentamento del mercato immobiliare, oltretutto, si sono fermati i consumi e gli investimenti a tutto tondo”. L’orizzonte, dicevamo, è opaco. “Abbiamo sempre lavorato molto in Spagna. La Polonia, dove abbiamo un magazzino – aggiunge Ruben Benericetti dell’omonima conceria –, di solito vendeva tanto all’Ucraina e per forza di cosa ha avuto un rallentamento, ma si sta riprendendo. Ultimamente stiamo puntando sulla Germania e sta funzionando . Credevamo che partisse con più energia il mercato statunitense considerata la forza del dollaro, ma per ora le aspettative sono disattese”. (cjd/mvg/rp)

 

 

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