Lo struzzo si fonde. Klein Karoo International e Mosstrich possono, finalmente, fondersi. South African Competition Commission (organo giudiziario garante della concorrenza e del mercato), ha accolto il ricorso dei due player sudafricani. Sul tavolo c’era il processo di aggregazione delle rispettive divisioni specializzate nella filiera dello struzzo.
Il “no” del passato
Lo scorso gennaio sempre South African Competition Commission si era espresso in maniera contraria alla fusione. Dopo aver ascoltato i pareri dei competitor di Klein Karoo e Mosstrich, decise che il loro accordo avrebbe determinato due conseguenze. La prima: un indebolimento del mercato domestico dello struzzo. La seconda: la creazione di una sorta di monopolio. Contro questa decisione, lo scorso luglio, le due società si erano appellate.
Il “sì” (condizionato) del presente
Il via libera della Corte non è, però, privo di paletti. Anzi. Come riporta howebusinessdaily.com, il Tribunale ha fissato 5 condizioni che il nuovo soggetto nato dalla fusione dovrà rispettare. La prima: in ciascun esercizio almeno il 40% delle piume di struzzo recuperate devono arrivare sul mercato attraverso una gara. La seconda: una certa percentuale di carne (che resterà “confidenziale”) trovi spazio sul mercato interno. La terza: tutto il prodotto (carni e pelli) in eccesso sarà offerto ai laboratori e alle concerie del gruppo rispettando criteri di “equità, ragionevolezza, correttezza nei prezzi, qualità e tempestività“. La quarta: “Gli attuali accordi tra Mosstrich e due dei suoi clienti, Buffelskom Boerdery e Ostriland, saranno modificati per rimanere in vigore a tempo indeterminato”. La quinta: la Corte richiede l’assoluta tutela dei posti di lavoro.
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