La Turchia vuole sfruttare il momento. Primo: per incrementare l’export di scarpe verso la Russia, rimpiazzando i marchi occidentali bloccati dalle sanzioni. Secondo: per aumentare la produzione di abbigliamento e pelletteria rinsaldando la sua posizione di referente per il sourcing dei brand europei. Progetti, però, offuscati dalla situazione economica locale, afflitta da una pesante inflazione…
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