In Alaska una start up ha pensato di produrre accessori come portafogli, borsette e persino delle t-shirt utilizzando scarti di salmone e altri pesci. L’idea è di due giovani di Juneau, capitale dell’Alaska e dell’industria americana del pesce, che hanno pensato a come riutilizzare le tonnellate di bio-rifiuti che ogni anno vengono riversate in mare accanto alle proprie abitazioni. Così hanno lanciato una campagna di crowdfunding su Kickstarter.com per finanziare la propria start up, che si chiama Tidal Vision e realizza accessori in pelle di salmone lavorato con una tecnica brevettata, basata sull’uso della chetina, ricavata dai gusci di gamberi e di granchio. Una volta raccolti i 15.000 dollari per l’investimento iniziale, il progetto prevede di convertire gli scarti di pesce in accessori per l’industria automobilistica, delle calzature e dell’arredamento. (mv)
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