Dietro l’esordio della nazionale di Panama ai mondiali di calcio di Russia 2018 si nasconde anche un po’ di conceria italiana. Correva l’anno 1969 e Giancarlo Gronchi, conciatore lascia la Val d’Arno e raggiunge il Centro America per insegnare “l’arte di cui era esperto”. Nel nuovo Continente, però, Gronchi porta anche un’altra sua grande passione: il calcio. Come racconta il figlio Giampaolo al Corriere Fiorentino, “nel 1984 formò una squadra che giocava nelle leghe industriali”. Quattro anni più tardi diede vita a un’associazione per promuovere il calcio che in poco tempo crebbe fino a diventare l’equivalente della nostra Serie A. Intanto la sua squadra, il Tauro, che prese il nome dalla conceria dove lavorava, iniziò a mettere in bacheca titoli e ad annoverare tra le sue fila alcuni giocatori che, oggi, fanno parte della nazionale che sfiderà Belgio, Tunisia e Inghilterra nel gruppo G: Ismael Diaz, Luis Tejada e Gabriel Gavilan Gomez. “Babbo sarebbe orgoglioso di vedere la nazionale giocare per la coppa del mondo” racconta Giampaolo al Corriere Fiorentino.
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