Nel business della pelle quando “la terra trema” sotto i piedi

Nel business della pelle quando “la terra trema” sotto i piedi

Lo vedete il tizio nella foto? Non esiste. Ha prodotto la sua immagine il servizio di intelligenza artificiale generativa di Shutterstock, alla quale abbiamo chiesto di dare un volto all’imprenditore nel business della pelle nella crisi del 2024. La foto è a corredo dell’articolo “La Terra Trema”, approfondimento sulla tenuta delle imprese della filiera sul numero di ottobre del mensile La Conceria.

 

Nel business della pelle quando “la terra trema” sotto i piediNel business della pelle quando “la terra trema” sotto i piedi

 

Si teme per i terzisti

“I terzisti, le piccole aziende specializzate, quelle che non hanno relazioni dirette con i grandi committenti ma operano nell’indotto delle più grandi concerie – si legge nell’approfondimenti –. È a loro che pensano tutti quando si prova a immaginare chi saranno i primi a pagare lo scotto della grande crisi produttiva del 2024. Dal Veneto alla Campania, passando dalla Toscana, già alla ripresa dei lavori dopo la pausa agostana si è notato che qualcuno ha riaperto a scartamento ridotto o non ha riaperto proprio”. Il problema non è solo delle concerie, of course: nel mensile dal titolo “Cosa resterà di questi anni 20” affrontiamo la questione dal punto di vista dell’intera filiera.

Clicca qui per leggere la versione integrale de “La terra trema”

Qui per sfogliare il sommario del numero di ottobre

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